Storia del Bene
I reati per cui C.P. fu condannato dal Tribunale di Torino sono usura ed estorsione. In base alle dichiarazioni rese dalle vittime ritenute attendibili dal Tribunale di Torino e alle dichiarazioni contraddittorie rese dal proposto in sede dibattimentale, emerse che dal 1990 al 1996 questi mantenne sé stesso e la moglie grazie all’attività usuraia. Tale attività si concluse all’arresto del proposto proprio nel 1996.
Il Tribunale di Torino dichiarò C.P. colpevole dei reati di usura ed estorsione nel 1996. Tale condanna fa seguito alla precedente relativa alla stessa tipologia di reato, nel 1995. Il proposto fu dunque condannato, nel 1996, alla pena di anni 4 e giorni 15 di reclusione e lire 4 milioni di multa. Il giudice, a corredo della sentenza, ordinò la confisca del bene immobile del proposto, già posto sotto sequestro preventivo nel 1995.
La Prima sezione penale della Corte d’Appello di Torino, con sentenza del 1997, in parziale riforma della sentenza succitata ha ridotto la pena a anni 2 e mesi 4 di reclusione e lire 2 milioni di multa “dando atto che tale pena ha assorbito quella applicata dal Tribunale di Torino con sentenza del1995, con esclusione della sospensione condizionale della pensa concessa da tale sentenza”.
In data 26.11.1997 Il difensore del proposto ha presentato ricorso per Cassazione, la Corte di Cassazione con ordinanza 26.03.1998 ha dichiarato inammissibile il ricorso con la condanna del ricorrente alle spese processuali ed a £2.000.000 alla Cassa delle Ammende. Nel 1998 la sentenza è passata in giudicato. Il Giudice dell’esecuzione del Tribunale di Torino, con ordinanza del 2006 integra quanto scritto nella sentenza di confisca precisando che si ritiene confiscata la sola quota del proposto, pari al 50% dell’immobile, mentre il restante 50% è mantenuto alla proprietà della moglie del proposto.
Nel 1995 il Tribunale di Torino ordinò il sequestro preventivo del bene, perché ritenuto frutto dell’investimento dei proventi collegati ai reati di usura ed estorsione per cui il soggetto risultava essere indagato. Nel1996 il Tribunale di Torino ne dispose la confisca. Come emerse dal rogito notarile del 1994, l’unità immobiliare venne acquistata per un valore dichiarato di £ 131.000.000. Venne riscontrata una sproporzione fra il reddito dichiarato ed il valore dei beni confiscati. Se ne dispose pertanto la confisca. La confisca definitiva è datata al 1998.
Tipologia e descrizione
Locale commerciale di 62 mq.
Riutilizzo
Il bene è stato destinato al Comune come centro per il tempo libero nel 2005 e la data di consegna è avvenuta nel 2006. A seguito dell’ordinanza che stabiliva la confisca della quota intestata al proposto nel 2006, il comune di Torino ha provveduto all’acquisto della quota del bene appartenente alla moglie, liberandolo così da ogni aggravio e rendendolo disponibile per il riutilizzo sociale cui è stato destinato dal direttore centrale del demanio del Ministero delle Finanze. Nel 2008 il Comune di Torino ha consegnato il bene all’associazione Teatron.
Il bene di via Salgari è un ex-officina trasformata in spazio dedicato alla comunicazione attraverso l’uso delle nuove tecnologie. L’associazione Teatron, che si occupa sin dalla sua fondazione di diffondere l’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione per migliorare la partecipazione alla vita sociale dei singoli cittadini, in collaborazione con l’ambito “Performing Media” dell’associazione ACMOS, ha eletto il bene a sede del Performing Media Lab, ovvero il luogo in cui insegnare e diffondere le pratiche per fare comunicazione attraverso le nuove tecnologie.