Storia del bene
C.A.C. è stato affiliato alla ‘ndrangheta nella provincia di Torino e nello specifico al cosiddetto “crimine”, la struttura-funzione che all’interno dell’organizzazione criminale si occupava delle operazioni violente e di intimidazione. È fratello del capo del “crimine” e lui stesso aveva ricevuto la dote di “padrino”, una delle più alte. La sua affiliazione risulta da numerose attività, compresa la partecipazione al conferimento di doti ad altri associati, e intercettazioni. Già condannato in sentenze del 13/6/2006 (definitiva 25/09/2007) e del 23/4/2010 (definitiva 27/9/2011) per associazione a delinquere ed estorsione e attività legate al gioco d’azzardo illegale e alle numerose bische che gestiva.
Viene arrestato durante l’operazione Minotauro e condannato nel successivo procedimento per associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis). Accertato il vincolo di continuazione con i reati già giudicati la Corte d’Appello di Torino lo condannava a 8 anni e 8 mesi di detenzione il 5/12/2013 (sentenza definitiva il 23/2/2015).
Il Tribunale di Torino decretava il 2/10/2012 la confisca dell’immobile in quanto accertava la sproporzione tra i redditi del nucleo familiare (notevolmente inferiori alla soglia di povertà) e gli investimenti effettuati. La confisca veniva annullata in appello ma successivamente confermata in Cassazione il 23/2/2015 tramite procedimento penale.
Tipologia e descrizione
Appartamento di circa 78 mq in condominio.