Storia del Bene
Il bene era intestato a M.F., il quale venne indicato come capo della cosca M. riconducibile alla ‘ndrangheta. Il Tribunale dipinge M. come “un soggetto che fin dall’età giovanile imboccò la strada del crimine indirizzandosi verso i settori criminali più tipicamente mafiosi (estorsioni, traffici di stupefacenti etc.)”.
Nel 1994 il Tribunale di Reggio Calabria dispose il sequestro su numerosi beni rientranti nella disponibilità della famiglia M. tramite procedimento penale. Tra questi figurano anche beni di proprietà della moglie di M.F. e di fatto rientranti nella disponibilità del proposto. Nel 2001 la confisca diviene definitiva.
Tipologia e descrizione
Il complesso di beni include un fabbricato monofamiliare di 343 mq a due piani, con annesso garage e ampio ripostiglio, in discrete condizioni, e due terreni agricoli.
Riutilizzo
Il bene è stato destinato e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Bardonecchia per scopi sociali all’Associazione Libera Insieme nel 2009.
Il bene di Bardonecchia è destinato ad ospitare un albergo sociale gestito in collaborazione dal Comune e dall’Agesci. All’ingresso del bene verrà allestito anche un settore informativo sui beni confiscati in Piemonte, per diffondere ancora di più l’informazione sulla lotta alla criminalità organizzata. Per questo progetto, nel maggio 2011, è nata l’associazione Liberamente Insieme, che ha iniziato i lavori di ristrutturazione all’inizio del 2013.
L’Alveare è stato inaugurato il 22 ottobre 2016.