Castello di Miasino

Via Allegra 
10, 
Miasino, 
Novara

Storia del bene

Il bene era intestato a G.P, che nel 2000 fu condannato a trent’anni di reclusione per associazione mafiosa e per aver partecipato a dodici omicidi di soggetti afferenti a clan camorristici opposti al suo, in cui ricopriva un ruolo di spicco.

Il clan controllava il territorio attraverso il monopolio di interi settori imprenditoriali; l’acquisizione di pubblici appalti; il reinvestimento dei proventi delle azioni criminose in attività d’impresa, immobiliari, commerciali e finanziarie; il condizionamento del diritto al voto; il condizionamento delle attività delle pubbliche amministrazioni anche tramite corruzione. Frequente anche il ricorso alla forza di intimidazione del vincolo associativo e la conseguente condizione di assoggettamento e di omertà, all’interno e all’esterno del clan.

Nel 1999 la DIA di Salerno richiese il sequestro preventivo di tutti i beni appartenenti al proposto. Per quanto riguarda il Castello di Miasino in particolare, nel 2007 la Corte di Appello di Napoli ha disposto la confisca definitiva del bene tramite procedimento penale.

Tipologia e descrizione

Si tratta di due terreni agricoli e una villa che insieme costituiscono il Castello di Miasino in via Allegra 10. Uno dei due terreni è sul comune di Ameno.

La villa, di estremo pregio, è di 1789mq, 29 vani; il terreno di quasi 10mila mq è un frutteto.

Il Castello viene anche chiamato “Villa Bretta”.

Riutilizzo

A causa di problemi di comproprietà dei beni stessi il Castello di Miasino è rimasto a lungo in gestione all’ANBSC e occupato e gestito da una società riconducibile all’ex titolare del bene. Il 17 febbraio 2015 viene sgomberato dagli occupanti e con decreto del dicembre 2015 viene destinato e trasferito al patrimonio della Regione Piemonte per scopi sociali.

Il castello necessitava di lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza e nel 2021 è stato emesso un bando proprio per questo motivo. La durata dei lavori è stimata in circa un anno di tempo e successivamente dovrebbe essere predisposto il bando per l’assegnazione sociale. Intanto, la Regione si è attivata per la manutenzione delle aree verdi circostanti con la collaborazione della Guardia forestale della zona.

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