Storia del Bene
F.S.M. venne indicato come capo della cosca M. riconducibile alla ‘ndrangheta. Il Tribunale dipinge M. come “un soggetto che fin dall’età giovanile imboccò la strada del crimine indirizzandosi verso i settori criminali più tipicamente mafiosi (estorsioni, traffici di stupefacenti etc.)”. La misura di prevenzione emessa nel 1996 accentua il profilo delineato rimarcando che “non c’è stata fase della sua vita, (…) che non sia stata caratterizzata dalla commissione di illeciti e da atteggiamenti di sicura valenza mafiosa”.
Il Tribunale decise così per la sanzione di cinque anni di misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e per una cauzione di £ 2.000.000. Dei beni sottoposti a sequestro preventivo per molti vi furono le condizioni per affermare l’esistenza di un’interposizione fittizia perché riconducibili alla disponibilità di M.
Il collegio conclude che “l’intero patrimonio di F.M. è di origine illecita” e adduce le seguenti motivazioni: “la sua costituzione iniziale ed i suoi incrementi successivi sono indissolubilmente legati alla condizione mafiosa del suddetto”.
Nel 1994 il Tribunale di Reggio Calabria dispose il sequestro su numerosi beni rientranti nella disponibilità della famiglia M. Tra questi figurano anche beni di proprietà della moglie di F.S.M. e di fatto rientranti nella disponibilità del proposto. Nel 1996 il Tribunale di Reggio Calabria ordina la confisca di numerosi beni localizzati tra Calabria e Piemonte. La confisca diviene definitiva nel 2001.
Tipologia e descrizione
Appartamento di 108 mq in condizioni discrete, situato al terzo piano di un condominio.
Riutilizzo
Il bene di via Cercenasco è stato mantenuto al patrimonio dello Stato per motivi di giustizia, destinato e reso disponibile nell’anno 2007.