Storia del Bene
Il reato che portò alla condanna di V.S. fu l’usura. Dal 1986 al 1991 prestò denaro in prima persona a tassi d’interesse che oscillavano dal 25% al 3650% annui e dal 1989 al 1994 si dedicò a tale attività tramite mediazione finanziaria (fatto che costituì un’aggravante) con tassi che andavano dal 45% al 600% annui. Furono aperti tre differenti procedimenti relativi al reato in questione, tutti conclusisi con la condanna del proposto. A seguito di ciascuna condanna il proposto fece ricorso. La Corte di Cassazione dichiarò l’inammissibilità dei ricorsi condannando S. al pagamento, complessivamente, di lire 5.000.000.
Data la continuità del reato, il Tribunale di Torino nel 1995 dispose il cumulo della pena che venne determinata in anni 2 e mesi 4 di reclusione e al pagamento lire 1.600.000. Nel 2001 il giudice dell’esecuzione del Tribunale di Torino, dichiarò la pena estinta a seguito della morte del proposto.
Nel 1994 il Tribunale di Torino, accoglieva la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, disponendo il sequestro preventivo dei beni nella diretta e indiretta disponibilità del proposto. Lo stesso Tribunale ne dispose il sequestro preventivo. Convertì inoltre il decreto di sequestro probatorio in sequestro preventivo per tutti i beni per cui il Giudice del Riesame non dispose la revoca.
Il sequestro dei beni non appartenenti in prima persona al proposto è legittimata dalle indagini svolte dalla Questura di Torino che in una nota del 1994 evidenziava come le intestazioni dei beni fossero “meramente fiduciarie” e “comunque nella disponibilità dell’indagato”. Nel il GIP del Tribunale di Torino dispose la confisca dei beni già sottoposti a sequestro preventivo. L’imputato dispose l’impugnazione del provvedimento nel 1996. La corte di Cassazione rigettò il ricorso condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali. La confisca divenne definitiva nel 1996.
Tipologia e descrizione
Appartamento di 44 mq in mediocri condizioni, situato al piano terra di un condominio.
Riutilizzo
Il bene immobile sito in via Leinì a Torino è stato destinato nel 2004 e consegnato al comune nel 2010 con finalità alloggio per indigenti. Oggi l’abitazione viene ancora utilizzata per situazioni di emergenza abitativa.