Storia del Bene
Il bene era intestato a L.P.R. Secondo il Tribunale di Torino, L.P.R. apparteneva a “un’associazione di tipo mafioso, quale ‘ndrangheta, con lo specifico ruolo di procacciatore di affari nel campo edilizio di Bardonecchia”. L.P.R. era riconosciuto come perno fondamentale per chi volesse operare nel settore edilizio in tale area. Grazie al potere di intimidazione che gli veniva conferito dall’essere riconosciuto come appartenente a quell’organizzazione riusciva a entrare anche in appalti di grandi dimensioni. Il ruolo riconosciuto a L.P.R. era quello di “contabile – amministratore” all’interno dell’organizzazione.
Le conclusioni raggiunte dal Tribunale sulla base degli elementi probatori raccolti e sulle dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori considerati credibili, riguardarono “l’esistenza in Bardonecchia di un’associazione di tipo mafioso (“locale della ‘ndrangheta”) già facente capo a tale M.F.” e inquadravano L.P.R. proprio nel ruolo appena delineato.
Il suo nome emerse anche nelle vicende legate allo scioglimento del consiglio comunale di Bardonecchia e nella vicenda legata all’appoggio elettorale e alla promessa di voti nelle elezioni amministrative prima nel 1993 e poi nel 1994.
Nel 1994 il Tribunale di Torino dispose il sequestro del bene e due anni dopo, nel 1996, è stata disposta la confisca, che divenne definitiva nel 1998. Venne disposto il sequestro di tutti i beni nella disponibilità del proposto poiché indiziato di appartenere ad associazione di stampo mafioso.
Tipologia e descrizione
Box di 17 mq.
Riutilizzo
Il bene è stato destinato e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Bardonecchia per scopi sociali alla Caritas nel 2008. Il bene è stato dato in gestione alla Caritas come deposito dei materiali e successivamente alle Associazioni Agesci e Masci.