Premessa. La Commissione di inchiesta sul settore bancario, al termine di un lungo ciclo di audizioni, ha approvato a maggioranza, il 30 gennaio 2018, una relazione conclusiva che ricostruisce il lavoro svolto, il contesto in cui si inserisce la crisi di alcuni istituti bancari, l’attività di vigilanza esercitata nei loro confronti e le diverse soluzioni finora adottate per consentire il superamento della crisi; il capitolo finale è dedicato alla prospettazione di un aggiornamento del quadro normativo nazionale e comunitario che potrà essere discusso dal futuro Parlamento, qui di seguito sintetizzato. Le relazioni di minoranza, non poste in votazione, sono state allegate al resoconto della Commissione.

Le proposte della Commissione. Le riflessioni della Commissione si soffermano in particolare sui seguenti aspetti.

Vigilanza. La relazione sottolinea innanzitutto la necessità di rafforzare ulteriormente la collaborazione tra Banca d’Italia e Consob, a partire dalla tempestiva comunicazione dei verbali integrali delle rispettive ispezioni, assieme ad una indicazione sintetica delle prescrizioni impartite all’istituto bancario; da definire con precisione anche i flussi di informazione tra la BCE e le autorità di vigilanza nazionale, nell’ambito di un complessivo ridisegno dell’assetto istituzionale a livello europeo.  Appare inoltre auspicabile accrescere i poteri ispettivi della Banca d’Italia, in analogia a quelli già attribuiti alla Consob e potenziare il ruolo del Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. Viene evidenziata la necessità di regole più stringenti per quanto riguarda l’assunzione di incarichi nelle banche di ex dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

Riforma della governance. Le carenze emerse rendono necessario rafforzare la governance anche attraverso l’innalzamento delle competenze dei board, in particolare nei momenti di crisi bancaria, e regole più rigide in materia di conflitto di interessi.

Efficacia dell’azione penale. La relazione sottolinea innanzitutto la necessità di una più stretta relazione tra attività di vigilanza ed azione penale, anche attraverso una più puntuale individuazione della competenza territoriale, l’unificazione dei due procedimenti e una precisazione delle responsabilità di ciascun organismo coinvolto. Sono inoltre fornite indicazioni in merito alla riscrittura di alcune norme penali, in particolare per sanzionare comportamenti fraudolenti anche in assenza di fallimento e l’induzione a fare acquistare strumenti finanziari della banca contestualmente alla concessione di un credito.  Viene infine sottolineata l’importanza di una maggiore specializzazione della magistratura per i reati di natura finanziaria.

Tutela dei risparmiatori. La relazione pone attenzione sulla semplificazione dei prospetti informativi e su campagne di educazione finanziaria, ferma restando la necessità di un’attenta valutazione del tema della separazione tra attività bancaria e attività finanziaria, oggetto di una specifica indagine conoscitiva della Commissione Finanze del Senato.