Mafia e politica. A Bari l’operazione “Codice interno” svela i legami fra i clan e i colletti bianchi. Il plauso di Avviso Pubblico

«Preoccupano le relazioni tra politica e organizzazioni criminali messe in luce dall’operazione di polizia denominata “Codice Interno” a Bari. Anche se dalle ricostruzioni degli organi inquirenti emerge un sistema non strutturato, bensì casi isolati, quei rapporti tra candidati, clan e imprenditori vanno tranciati di netto e subito», è il commento del vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, a seguito della maxi operazione di polizia che ha svelato un’intricata rete di rapporti che mette in serio pericolo il tessuto democratico ed economico del territorio barese.

«Come abbiamo più volte denunciato – prosegue Abbaticchio – si sta affacciando il pericoloso pensiero che vale tutto: l’importante è rastrellare voti per sé stessi e per la cerchia di amici e parenti. Fino a quando accetteremo che sia ingenuo ricevere consenso in forza delle idee espresse, e che sia più efficace l’accaparramento di pacchetti di voti ad ogni costo, la mafia troverà terreno fertile».

Avviso Pubblico si congratula per la professionalità delle forze di polizia ed esprime viva soddisfazione per l’operazione “Codice interno” che punta ad accendere un faro non solo sullo scambio di voti, ma anche sugli intrecci che regolano gli equilibri economici del territorio, arrivando a toccare anche le competizioni sportive. Questo, però, non deve portare ad immaginare un campo indistinto e grigio di collusioni e complicità. La politica e l’economia barese è composta per la maggioranza di persone perbene, che ora più che mai vanno sostenute.

«Si tratta di una operazione complessa che auspichiamo possa fare luce sulle zone d’ombra che inquinano il tessuto politico, sociale e economico dei nostri territori. Nel far valere il principio della presunzione di innocenza ed evitare processi mediatici che non fanno bene all’accertamento della verità e alla dignità delle persone, è essenziale provare a leggere i molti insegnamenti di questa inchiesta», spiega Corrado De Benedittis, sindaco di Corato e Coordinatore di Avviso Pubblico per l’area metropolitana di Bari.

«In primo luogo c’è un attivismo preoccupante di clan malavitosi che si muovono a Bari e nel territorio metropolitano cercando di infiltrarsi ovunque, dalla politica allo sport – prosegue il primo cittadino di Corato –. Secondo, emerge quanto gli appuntamenti elettorali siano delicati e che le forze politiche e i candidati debbano rifuggire da scorciatoie inaccettabili, come la richiesta di supporto ai clan.

«Terzo, è evidente che la compravendita delle partite di calcio rappresenti terreno di scambio e consenso sociale. E per questo richiama alla necessità di ripensare profondamente tutta l’organizzazione e la gestione dei campionati. A fronte di tutto ciò, però, c’è una società civile, fatta anche da sindaci, amministratori, consiglieri comunali e forze politiche, che reagisce con coraggio e determinazione, in un territorio come il nostro, in cui l’antimafia sociale ha una sua storia e un suo robusto radicamento».

«Non è importante essere eletti ma come avviene questa elezione – gli fa eco il Vicepresidente Abbaticchio – Questo fondamentale valore va conferito innanzitutto da chi è responsabile, in campagna elettorale, di costituire liste e scegliere la nuova classe dirigente. Per questo motivo Avviso Pubblico rivolgerà il proprio invito alle candidate e ai candidati alle prossime elezioni amministrative ed europee a sottoscrivere un Appello di impegni pubblici e concreti per promuovere azioni di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata».