“Unaezeroquattro”, il 24 maggio Avviso Pubblico a Firenze per ricordare la strage dei Georgofili

I giornalisti Giacomo Di Girolamo e Valeria Scafetta, insieme alla magistrata Maria Monteleone, saranno protagonisti di “Unaezeroquattro – Il ricordo della strage di via dei Georgofili, trentuno anni dopo”, una iniziativa rivolta agli studenti delle scuole secondarie della Toscana.

L’appuntamento è venerdì 24 maggio alle 9.30 presso la Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. L’evento è a cura della Regione Toscana, con la collaborazione di Avviso Pubblico e dell’Ufficio Scolastico Regionale, e con il supporto di Fondazione Sistema Toscana.

L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YT di Regione Toscana al link di seguito: https://www.youtube.com/watch?v=cwfQOaiYH2Y

Per Avviso Pubblico saranno presenti Massimo Borghi, Coordinatore regionale e Valeria Scafetta, giornalista e consulente dell’Associazione, e curatrice di due graphic novel sulla storia di giovani vittime di mafia e su donne in prima linea nella lotta alla criminalità.

Consulta qui il programma delle iniziative: https://www.regione.toscana.it/-/memoria-della-strage-di-via-dei-georgofili-2024

Angela Fiume e Fabrizio Nencioni, le loro figlie Nadia e Caterina, lo studente di architettura Dario Capolicchio la notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993 persero la vita per una bomba che provocò anche 41 feriti, distrusse la storica Torre de’ Pulci dove ha sede l’Accademia dei Georgofili, causò ingenti danni a tutto il patrimonio culturale e abitativo circostante, lasciando moltissime famiglie senza un tetto.

Quella bomba la mise la mafia.
Le indagini svolte e i processi celebrati in questo lungo intervallo di tempo hanno permesso di individuare, grazie all’impegno di un pool di magistrati fra i quali Gabriele Chelazzi, gli esecutori e i mandanti interni della strage, appartenenti all’organizzazione criminale Cosa Nostra.

Altre bombe esplosero lo stesso anno a Roma e Milano, a conferma di un disegno criminoso che voleva condizionare il funzionamento degli istituti democratici e lo svolgimento della vita civile del Paese. Da allora i responsabili sono stati consegnati alla giustizia, ma la volontà di fare luce sulle ombre che ancora permangono resta intatta, come intatto resta nella nostra memoria il ricordo di quelle vittime innocenti.

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