Premessa. Il 18 settembre 2018, la 6a Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha ascoltato una relazione (con relative slide) del Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF), Claudio Clemente, che ha illustrato i risultati ottenuti nel contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, fornendo elementi anche su possibili miglioramenti del quadro normativo (dovrà essere prossimamente recepita la quinta Direttiva europea antiriciclaggio). Qui di seguito sono sintetizzati gli aspetti più rilevanti con specifico riguardo al ruolo della criminalità organizzata, alla corruzione e all’evasione fiscale, fenomeni sovente legati tra loro.

Le strategie di contrasto ed il ruolo dell’UIF. Il ricorrente intreccio tra attività del crimine organizzato, pratiche corruttive e di evasione fiscale, cui si sommano ora fenomeni di terrorismo internazionale, trova nelle più recenti segnalazioni ricevute dall’Unità di Informazione Finanziaria un significativo riscontro. Se in passato si riteneva che le segnalazioni di operazioni sospette non fossero in grado di intercettare i flussi finanziari movimentati dalle organizzazioni criminali, l’esperienza degli ultimi anni dimostra invece il contrario, come anche rilevato, in relazione alla propria attività di impulso investigativo, dalla Direzione Nazionale Antimafia. Dalle analisi dell’UIF emerge, anzitutto, la frequente coesistenza tra moderne e sempre più sofisticate modalità di reimpiego dei capitali di provenienza illecita, e le più tradizionali forme di riciclaggio. A ciò si affianca, inoltre, il riscontrato «rafforzamento dei rapporti tra le organizzazioni criminali e taluni ambienti professionali e imprenditoriali, in un collegamento durevole favorito dallo scambio di reciproche utilità» (pag. 12). Il ruolo strategico rivestito dai professionisti nel quadro delle più innovative attività fraudolente li pone, al tempo stesso, in una posizione privilegiata anche nell’ottica repressiva del fenomeno: l’auspicata «maggiore partecipazione di questi operatori apporterebbe notevoli arricchimenti al sistema di prevenzione» (pag. 14).

Nel corso del 2017 sono aumentate in maniera cospicua (quasi del 60 per cento) le segnalazioni relative a sospetti finanziamenti del terrorismo; mentre nel primo semestre del 2018, contestualmente ad un ancora crescente numero di segnalazioni, si è registrato anche un miglioramento qualitativo delle informazioni in esse contenute. In questo campo, ha assunto una valenza nevralgica a livello internazionale lo scambio multilaterale di informazioni tra le FIU (Financial Intelligence Units), anche in assenza di palesi connessioni territoriali. Stanti gli enormi benefici derivanti da una gestione sinergica delle informazioni in ogni settore del contrasto al riciclaggio, l’UIF si è prodigata per l’accrescimento delle collaborazioni con altre autorità anche in ambito nazionale, specialmente con la Guardia di Finanza e con la Direzione Investigativa Antimafia.

Storicamente, lo spazio primario d’azione per la repressione del riciclaggio è sempre stato considerato il sistema bancario; ciononostante, con lo sviluppo di nuove tecnologie digitali, si sta oggi assistendo ad una progressiva sfumatura dei confini del settore, con conseguenti maggiori difficoltà nella messa in pratica degli interventi sanzionatori. Il legislatore ha recentemente posto attenzione al tema con la disciplina degli operatori in valute virtuali introdotta dal d.lgs. n. 90/2017, «con obblighi a carico dei soli exchangers e destinata a essere modificata con il recepimento della quinta Direttiva, che include anche i gestori di portafogli digitali» (pag. 19). Tale norma ha inciso anche sulle più classiche, nonché più diffuse, forme di riciclaggio, «introducendo ulteriori attori e opportunità di condivisione, prevedendo nuovi flussi e fonti di dati, allargando il perimetro degli operatori e delle autorità coinvolte, accrescendo le forme di scambio» (pag. 20). Alcuni dubbi interpretativi destano però le prescrizioni del decreto riferite alle Amministrazioni pubbliche, ora non più considerate soggetti obbligati «pur essendo tenute, limitatamente a talune attività, alla comunicazione alla UIF di dati e informazioni concernenti le operazioni sospette di cui vengano a conoscenza nell’esercizio dell’attività istituzionale» (pagg. 22-23).

Quanto al recepimento della quinta Direttiva, esso, oltre alle summenzionate innovazioni relative alle valute virtuali, permetterà di affinare il sistema di valutazione sovranazionale dei rischi, rafforzare le misure di adeguata verifica, ampliare il regime di trasparenza della titolarità effettiva di società e trust, rafforzare i poteri informativi delle FIU; non comporterà, tuttavia, alterazioni sostanziali delle previsioni nazionali riguardanti l’UIF, in quanto «i poteri dell’Unità sono già pressoché in linea con le disposizioni comunitarie e la sua collocazione istituzionale è stata considerata […] pienamente conforme agli standard internazionali» (pag. 23).

Numerosi e ulteriori interventi normativi destinati ad assumere rilievo per l’attività dell’UIF sono in corso di definizione presso le istituzioni comunitarie; particolarmente importanti appaiono quelle rivolte al miglioramento dell’efficienza nella cooperazione tra le FIU.

 

(a cura di Luca Fiordelmondo, Master APC dell’Università di Pisa)