L’Autorità anticorruzione ha pubblicato un Rapporto sull’applicazione in Italia dell’istituto della segnalazione dei reati, frutto di un monitoraggio delle segnalazioni fino ad oggi giunte all’Anac e ad un campione di 34 pubbliche amministrazioni e 6 società partecipate. In questo modo si hanno elementi sulle caratteristiche dei dipendenti che hanno utilizzato finora questo strumento, le tipologie di illeciti denunciati e gli esiti delle procedure. Il quadro che emerge è quella di una sostanziale diffidenza dei dipendenti pubblici nei confronti dell’istituto del whistleblowing, così come disciplinato dalla legge n. 190 del 2012, soprattutto per il timore di subire discriminazioni e ritorsioni.
Il Rapporto contiene altresì un’analisi dell’esperienza maturata nei Paese nei quali il whistleblowing si è affermato come importante strumento di contrasto della corruzione (in particolare Regno unito e Paesi Bassi), e delle modalità attraverso le quali il dipendente viene “supportato” dall’Amministrazione nella sua attività di denuncia.
Il Rapporto dà notizia anche del progetto volto a realizzare una piattaforma informatica per mezzo della quale raccogliere le segnalazioni inviate alle diverse Amministrazioni, garantendo al tempo stesso la massima riservatezza dei segnalanti.
Si segnala che sull’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico è disponibile una sintesi del progetto di legge approvato dalla Camera, ora all’esame del Senato (AS 2208), dell’iter parlamentare e dell’indagine conoscitiva promossa dalle due Commissioni, con interventi del Presidente dell’Anac, esperti, e rappresentanti delle associazioni.