Premessa. La Commissione di inchiesta, nel quadro degli approfondimenti già avviati sul gioco lecito e illecito in Italia dall’apposito Comitato, ha ascoltato il 5 aprile 2016 i rappresentanti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli per approfondire il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dei giochi pubblici. Qui di seguito sono sintetizzati gli aspetti principali emersi nel corso dell’audizione, che è stata in parte segretata.
Le dimensioni del settore. Attualmente l’ammontare della raccolta è stabilizzato in circa 88 miliardi di euro annui, con una crescita notevole rispetto agli anni precedenti al 2010, dovuta in parte alla emersione del gioco illegale e al segmento del gioco on line (prima non contabilizzato), mentre la spesa effettiva (cioè la raccolta meno le vincite distribuite) è sostanzialmente costante intorno ai 18 miliardi annui, di cui circa la metà ritorna all’erario sotto forma di imposte dirette sul gioco, recentemente rialzate.
Le infiltrazioni della criminalità organizzata ed il rafforzamento dei controlli. Le indagini della magistratura confermano il forte coinvolgimento della criminalità organizzata nell’esercizio diretto del gioco al di fuori del circuito legale. Le società concessionarie sono state solo lambite da tali indagini, a conferma della bontà del sistema di verifiche previsto dal codice antimafia e dalla normativa in materia, che è particolarmente rigoroso in questo settore; d’altra parte, gli altri pezzi della filiera non sono invece immuni da forme di penetrazione e controllo dei gruppi criminali: pertanto andrebbero estese anche ai gestori le misure previste per i concessionari ed individuate ulteriori misure di controllo dei capitali in modo da contrastare le infiltrazioni della criminalità, che utilizza il gioco anche come modalità di riciclaggio: le aree potenzialmente più esposte riguardano i settori delle VLT, delle scommesse (I controlli effettuati, d’intesa tra le diverse amministrazioni interessate, hanno dato luogo ad un elevato numero di sanzioni in questo comparto) e del bingo: l’Agenzia ha allo studio l’impiego di nuove tecnologie volte in particolare ad evidenziare le immissioni anomale di denaro a fronte di vincite in ipotesi irrisorie, segnale di un possibile scopo di riciclaggio di denaro. Una particolare attenzione dovrà essere posta anche nel processo di sostituzione progressiva delle apparecchiature AWP con macchine da controllo remoto, prevista dalla normativa al fine di ridurre ulteriormente le possibilità di frode: in tale contesto si dovrà disciplinare attentamente la procedura, soprattutto per evitare una libera circolazione le schede degli apparecchi rottamati.
La discussione si è sviluppata sulle forme per continuare il processo di legalizzazione del settore, da perseguire anche attraverso un rafforzamento del sistema delle sanzioni penali ed una maggiore responsabilizzazione dei concessionari.