Premessa. Il 29 novembre 2017 la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti ha ascoltato i rappresentanti della Guardia di Finanza in merito all’attività di prevenzione e contrasto delle diverse forme di illegalità che sono collegate all’evolversi del fenomeno migratorio e all’ingente flusso di risorse destinate alle politiche di accoglienza.
Le indagini di polizia giudiziaria. Vengono esposti i risultati dell’attività svolta nel triennio 2015-2017: individuazione di appalti irregolari e truffa ai danni dello Stato per oltre 164 milioni di euro, denuncia di 165 soggetti all’autorità giudiziaria, contestazione di danni erariali per quasi 34 milioni di euro, segnalazione alla magistratura contabile di 47 soggetti responsabili. In particolare, sono analizzati a tale riguardo i casi di truffa aggravata ai danni dello Stato, determinata dall’assenza dei requisiti richiesti dai bandi di gara (ci sono soggetti che non possiedono caratteristiche organizzative ed economiche tali da garantire l’assolvimento degli obblighi contrattuali), quelli di omessa effettuazione delle procedure di gara (con conseguente affidamento diretto dei servizi di gestione e accoglienza dei migranti), di frode nelle pubbliche forniture (mancata o difforme erogazione dei servizi rispetto al capitolato). Rilevante risulta l’interesse della criminalità organizzata per l’utilizzo dei fondi pubblici, come dimostrato dalla vicenda relativa al Cara di Isola di Capo Rizzuto, con frequente commistione con reati di natura tributaria (“in particolare l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti quale strumento per certificare il sostenimento di costi fittizi, da porre a base delle richieste di rimborso ovvero per consentire condotte distrattive dei flussi finanziari generati dalle società coinvolte”).
La collaborazione con Corte dei conti e Anac. I rappresentanti della Guardia di finanza evidenziano le sinergie con la Corte dei conti nelle inchieste su ipotesi di danno erariale e con l’Autorità anticorruzione nell’ambito dei compiti di vigilanza ad essa affidati, con particolare riguardo alla regolarità dei contratti di appalto connessi al sistema di accoglienza e gestione dei migranti, per quanto concerne sia la fase di aggiudicazione che di esecuzione.
L’attività di contrasto del traffico di esseri umani sul mare. Viene evidenziato il ruolo centrale assegnato attualmente alla Guardia di finanza per quanto concerne le funzioni di polizia e di coordinamento delle operazioni Frontex sul mare, con particolare riguardo all’operazione Triton (sotto la direzione politica e strategica della Direzione Centrale immigrazione e polizia delle frontiere del Ministero dell’Interno) rispetto ai compiti assegnati alla Marina militare e alle Capitanerie di porto: in tale ambito sono svolte sia le operazioni di soccorso dei migranti, sia le attività di investigazione per individuare i trafficanti: nell’ultimo triennio sono state arrestate 331 persone, fra scafisti e fiancheggiatori, e sequestrati 115 mezzi.
Altre attività investigative connesse. I rappresentanti della Guardia di finanza forniscono elementi in ordine all’attività svolta con riferimento ad altre tipologie di illecito connesse: evasione fiscale e contributiva, frodi in danno del sistema previdenziale, produzione e commercio di articoli con marchi contraffatti, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro etc: in particolare, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria 29 imprenditori agricoli per i reati di favoreggiamento delle condizioni di illegalità dello straniero, impiego di stranieri privi del permesso di soggiorno e ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.