Premessa

La Commissione ha audito il 10 aprile 2014 una delegazione dell’Associazione Avviso Pubblico, composta dal Vicepresidente e Sindaco di Bitonto (BA), Michele Abbaticchio e dal Coordinatore nazionale, dottor Pierpaolo Romani. Qui di seguito sono sintetizzati i contenuti più rilevanti trattati nel corso della seduta.


Le dimensioni del fenomeno delle intimidazioni

Avviso Pubblico, che si occupa di mettere insieme Comuni, Province e Regioni per fare formazione civile contro le mafie, dal 2010 ha deciso di accendere un faro sul fenomeno delle minacce e delle intimidazioni agli amministratori locali redigendo un Rapporto intitolato “Amministratori sotto tiro”. La ricerca di Avviso Pubblico si basa su informazioni raccolte dall’archivio ANSA, siti Internet, giornali locali e da notizie che arrivano dai coordinamenti territoriali dell’associazione e dai sindaci e amministratori aderenti. Nel 2010, quando l’associazione ha iniziato a censire questi episodi, gli atti di intimidazione e minacce nei confronti di amministratori locali erano poco più di 200. Da quell’anno in poi i casi sono aumentati sempre di più sino a raggiungere il numero di 351 nel corso del 2013; 50 sarebbero gli episodi dei primi 3 mesi del 2014. Questo dati vanno considerati in difetto poiché in diverse circostanze le persone, per timore, non denunciano. Va inoltre sottolineato il fatto che, seppur in minor numero, alcuni di questi atti di intimidazione sono collegati a patti stipulati con qualche persona durante la campagna elettorale e non rispettati.

Gli atti di minaccia e intimidazione si registrano principalmente nelle Regioni del Mezzogiorno ma si è registrato un sostanziale aumento degli atti di intimidazione nelle Regioni del Centro e l’ingresso di alcune Regioni settentrionali, in particolar modo dell’Emilia Romagna, del Veneto, della Lombardia e del Piemonte.

Avviso Pubblico nei suoi Rapporti analizza anche la tipologia di minacce, suddividendole in dirette e indirette, punitive e preventive; e uno dei dati che emerge dal rapporto 2013 è che gli atti intimidatori che colpiscono gli amministratori locali rappresentano il 77 per cento, mentre la restante parte  colpisce funzionari pubblici. Inoltre si riscontra un’impennata dei casi di incendio, in particolar modo dei veicoli.

Viene poi posta all’attenzione della Commissione la difficoltà di amministrare in comuni sciolti per mafia. Avviso Pubblico a tal proposito fa presente alla Commissione di aver costituito un gruppo di lavoro ad hoc che segue la tematica delle amministrazioni locali sciolte per infiltrazione mafiosa e si propone di monitorare il fenomeno degli amministratori locali intimiditi e minacciati.


Proposte di intervento

Avviso Pubblico richiama l’attenzione della Commissione su alcune possibili proposte tra le quali: garantire prontamente la dovuta protezione agli amministratori locali minacciati, ai loro collaboratori e familiari; attivare una specifica banca dati presso il Ministero dell’Interno che censisca e analizzi periodicamente il fenomeno delle minacce agli amministratori locali; inserire uno spazio specifico nelle relazioni ufficiali sullo stato della lotta alla criminalità organizzata in Italia, dedicato al fenomeno degli amministratori minacciati; riformare la legge sullo scioglimento dei comuni per sospetto di infiltrazione mafiosa e investire in risorse umane qualificate in questi enti locali, favorendo il distacco, per uno specifico arco temporale, di personale amministrativo dirigenziale proveniente da altre parti del territorio nazionale.

(Novembre 2014)