PREMESSA. La Commissione Antimafia, il 10 ottobre 2023, ha svolto l’audizione del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi (il video dell’audizione). Di seguito si dà sinteticamente conto dei principali temi affrontati.

Il Ministro nel corso dell’audizione ha precisato le linee guida generali intraprese dal Governo per la lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso e ha ripercorso le caratteristiche principali delle organizzazioni criminali presenti sul territorio italiano. Ha rimarcato come le mafie siano un ostacolo allo sviluppo economico, un sintomo di una forte arretratezza culturale e come le organizzazioni criminali, anche di stampo mafioso, abbiano sempre più una proiezione internazionale e abbiano sviluppato sofisticate tecniche di mimetizzazione. Assistiamo quindi a un processo di adattamento delle organizzazioni criminali in cui l’utilizzo della violenza diventa marginale e metodi corruttivi e intimidatori diventano invece gli strumenti per un’infiltrazione silenziosa nel tessuto della società. Il Ministro ha poi ricordato come le organizzazioni criminali siano sempre protese al controllo del territorio, cercando di sviluppare ancora di più il vincolo associativo che le caratterizza, infiltrandosi nel tessuto economico e finanziario del nostro paese.

Piantedosi ha descritto le principali organizzazioni criminali di stampo mafioso presenti in Italia. Per quanto riguarda la ‘ndrangheta ha specificato come sia un’organizzazione unitaria, caratterizzata da forti vincoli familiari e da una forte vocazione imprenditoriale che si traduce nella gestione dei traffici di sostanze stupefacenti, appalti, usura e giochi); questa organizzazione sta assumendo sempre di più un carattere di transnazionalità affermandosi come primo player nella gestione della droga. In Sicilia, vengono riscontrate organizzazioni criminali eterogenee non per forza mafiose dove vi è ancora una presenza di Cosa Nostra; quest’ultima si coordina condividendo le linee di indirizzo tra i vari esponenti degli emendamenti presenti sul territorio siciliano. I principali settori di interesse sono l’infiltrazione edilizia, la movimentazione terra, la gestione dei rifiuti, dei servizi cimiteriali e il condizionamento della P.A.

La Camorra presenta oggi due principali cartelli, l’alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, cercando l’appoggio di diversi esponenti dell’imprenditoria e della P.A. per la gestione dei suoi affari. Infine, la criminalità organizzata pugliese che si suddivide in tre criminalità in base alla collocazione geografica (Mafia foggiana, Camorra barese e Sacra Corona Unita) si pone verso una realizzazione sinergica della struttura sviluppando notevoli strategie di infiltrazione. Il Ministro ha voluto anche evidenziare la presenza di sodalizi criminali stranieri che sono ormai una componente consolidata nel panorama nazionale. In particolare, le mafie tradizionali entrano in contatto con questi sodalizi per la gestione dei traffici di armi e di droga.

La seconda parte dell’audizione si concentra sull’attività di contrasto: il Ministro Piantedosi ha evidenziato la virtuosità dell’attività della polizia giudiziaria che ha condotto 91 operazioni che hanno portato all’arresto di 1429 soggetti appartenenti a sodalizi criminosi. Nello specifico, il Ministro ha ricordato l’operazione Olimpo ed Eureka che hanno portato alla disarticolazione di diverse consorterie riconducibili alla ‘ndrangheta. Sono state previste anche attività di potenziamento dei servizi di polizia necessari per il controllo del territorio e sono state inaugurate tre nuovi sedi DIA a Catanzaro, Bologna e Brescia.

Il Ministro ha anche ricordato come accanto alle misure di prevenzione sia necessario promuovere politiche sociali di riqualificazione del territorio in modo tale da ridurre il bacino di reclutamento delle organizzazioni criminali. In questo senso viene ricordata l’iniziativa “Liberi di Scegliere” a Reggio Calabria. Nella fase conclusiva dell’audizione il Ministro ha portato all’attenzione l’importanza dello sviluppo di nuovi software per riuscire ad avere nuove informazioni nel corso delle indagini. Il Ministro ha ricordato il progetto “I-CAN” di Interpol volto alla cooperazione internazionale e che coinvolge 18 paesi.

Altri aspetti importanti nel contrasto alle forme di criminalità organizzata sono diversi strumenti amministrativi come le interdittive antimafia che preservano gli appalti pubblici, i protocolli di legalità, le white lists e i sistemi di controllo nelle situazioni di emergenza. In conclusione, il Ministro ha voluto rimarcare come sia necessario un notevole potenziamento delle risorse umane che andranno da un lato ad alleggerire alcuni aspetti burocratici, dall’altro a potenziare ulteriormente alcuni reparti speciali.

 

(a cura di Martina Maria Tenti)