Premessa. La Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico ha audito, nella seduta del 17 febbraio 2022, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho (il video dell’audizione)

Il Procuratore inizia la seduta ricordando due operazioni importanti della polizia che hanno dato conferma dell’infiltrazione mafiosa nel mondo delle scommesse online e offline.

La prima trattata è l’operazione Gambling del 2015, dalla quale emerse in modo chiarissimo la capacità delle organizzazioni criminali di utilizzare il gioco per ripulire il proprio denaro proveniente da fonti illecite. L’inchiesta inoltre rilevò in modo particolare l’esistenza di una pluralità di società estere in collaborazione con società operanti nel settore dei giochi sul territorio nazionale.

Un’altra grande inchiesta è stata l’operazione Galassia nel 2018, la quale consentì di evidenziare come tre organizzazioni mafiose- barese, siciliana e calabrese – rivolgendosi allo stesso riferimento tecnico, erano riuscite a organizzare delle piattaforme all’estero grazie alle quali veniva gestito il gioco online.

Viene quindi sottolineato come le organizzazioni criminali hanno sempre più interesse a operare sul circuito online attraverso piattaforme perlopiù costituite all’estero. Tale loro operatività trova aggancio nel principio della libertà di stabilimento, vale a dire la possibilità che hanno in Europa i vari soggetti economici di operare con sedi al di fuori del territorio dello stato.

Collegandosi a ciò il Procuratore informa dell’esistenza di un elenco pubblicizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il quale indica i siti web autorizzati, fatto che dovrebbe essere la garanzia per il giocatore di potersi muovere in un circuito di legalità.

Viene poi affrontano il problema della continua nascita di nuovi luoghi di scommessa fisici, soprattutto nei luoghi di maggiore disagio sociale e conseguentemente luoghi in cui è maggiormente presente la criminalità organizzata. Talvolta questi punti vendita di gioco sono assolutamente legali, ma vengono affiancati da un canale parallelo, illegale e clandestino.

Da questo dato sorge spontaneamente l’esigenza di maggiori controlli dei giochi e delle scommesse sul territorio fisico.  Controlli che devono essere portati non soltanto dall’Agenzia dei Monopoli ma sostanzialmente da tutte le forze di Polizia, perché quel che avviene all’interno e all’esterno dalle sale evidenzia la presenza di esponenti della criminalità organizzata, i quali sono pronti a offrire denaro a coloro che ne hanno bisogno facendoli cadere nel vortice dell’usura, arrivando anche alla vera e propria cessione delle proprie attività al gruppo criminale. Cessione che avviene senza formalità, in modo che il soggetto titolare continua apparentemente a essere colui che gestisce il bene quando in verità a gestirlo è la criminalità organizzata.

Oltre al controllo da parte delle forze di Polizia viene il Procuratore De Raho considera indispensabile la presenza di associazioni di tipo assistenziale che possano verificare i casi di ludopatia, di persone che nelle sale gioco spendono più di quello che effettivamente possiedono.

Altro argomento affrontato è poi quello che riguarda il meccanismo delle segnalazioni sospette, il quale è uno delle forme di controllo più significative ad ampio raggio che vengono sviluppate sul territorio nazionale. I soggetti obbligati alle segnalazioni sono soggetti finanziari, quali istituti bancari, intermediari finanziari e non, ma anche i prestatori di servizi di gioco, i quali si rivelano essere i meno propensi a inviare le segnalazioni le quali sono passate ad essere 5772 nel 2020, dalle 6470 del 2019.

Questo dato ha portato la DIA ad avere contatti con Lottomatica per comprendere quali siano i sistemi di monitoraggio dei giocatori, rilevando che questi ultimi vengano monitorati con delle schede che consentono di sapere per ciascun giocatore quale sia l’entità delle somme giocate. Viene dunque sottolineata la necessità che altri soggetti come Lottomatica siano in grado di effettuare tali monitoraggi.

Le domande poste dai Commissari si concentrano sul trattamento di dati personali del giocatore, sull’utilizzo della tessera sanitaria per accedere alcune tipologie di azzardo, sul presunto nesso tra riduzione del gioco legale e aumento del gioco illegale, sulla diminuzione delle segnalazioni di operazioni sospette citate dal Procuratore.

Il Procuratore evidenzia che il gioco legale rappresenta argine a quello illegale, ma tale concetto non va declinato nella moltiplicazione e nell’aumento di offerta di azzardo.  E’ necessario selezionare i concessionari, ma anche intervenire a livello europeo per non allargare la platea dei soggetti economici che operano nel comparto dell’azzardo, soprattutto online. In tema di privacy il Procuratore afferma che di fronte al tema della sicurezza del Paese e alla prevenzione da forme di riciclaggio, non può esserci una protezione del dato personale “sempre e comunque”.

 

(a cura di Noemi Roszak)