La Commissione VI Finanze del Senato ha svolto, nella seduta del 27 Febbraio 2024 l’audizione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (video), in cui si è parlato anche di gioco pubblico, e l’audizione di rappresentanti di Igt (video) in merito allo schema di decreto legislativo sul riordino dei giochi a distanza (AG 116). Di seguito la sintesi degli interventi.

Roberto Alesse, ADM.

L’attività dell’Agenzia nel settore del gioco pubblico è finalizzata ad assicurare l’impegno a elevare la qualità dell’offerta di gioco, proteggendo i soggetti vulnerabili e contrastando il gioco illegale. In Italia, il modello organizzativo del sistema dei giochi pubblici e le relative modalità di regolamentazione sono previsti e disciplinati nell’esercizio della riserva statale, che distingue giochi non consentiti da quelli consentiti. Tutta la materia del gioco pubblico è in fase di riordino nell’ambito delle misure di attuazione della delega. Come è noto, è in corso di approvazione il decreto delegato in materia di gioco a distanza, che non risente, al contrario del gioco su rete fisica, della particolare complessità determinata dalla legislazione concorrente tra Stato e Regioni.

Proprio al fine di superare le criticità che hanno rallentato il processo di rassegnazione delle concessioni del gioco su rete fisica, derivanti dalla sovrapposizione della normazione nazionale, regionale e comunale, l’Agenzia è già impegnata nei lavori del tavolo tecnico che vede coinvolti il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, l’ANCI e l’UPI, per la positiva conclusione della riforma dell’intero comparto del gioco pubblico.

Per il perseguimento degli obiettivi in materia di giochi pubblici concorreranno, dunque, le attività di analisi finalizzate alla realizzazione della riforma complessiva del gioco pubblico, in modo da assicurare, a invarianza di gettito erariale, la riduzione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo, nonché il rafforzamento del controllo sul divieto di gioco ai minori, anche attraverso il coinvolgimento del Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale da me presieduto.

Nei confronti dei giocatori problematici a rischio disturbo gioco di azzardo sono allo studio strumenti di limitazione del gioco, predittivi del rischio, e controlli informatici e tecnologici che consentiranno di individuare le condotte di gioco a rischio compulsivo, così da aumentare anche il controllo nei confronti del gioco minorile. Si potrà anche, tramite gli strumenti del responsible gaming, individuare l’effettiva consapevolezza della condotta da parte del giocatore compulsivo e si potrà, tramite strumenti di monitoraggio del gioco in tempo reale, intervenire sui conti di gioco, sospendendo temporaneamente la possibilità di giocare. Le campagne informative e le iniziative di comunicazione responsabile già in programma forniranno ulteriori strumenti di contrasto al rischio ludopatico.

Bisogna realizzare il bilanciamento tra due interessi idealmente contrapposti: la tutela della salute e il riconoscimento del gioco pubblico rispetto al gettito da assicurare. Tutti gli strumenti in campo sono volti ad assicurare questo contemperamento.

I 7 milioni relativi al bando di gioco online come si spiegano? Nella valutazione dell’importo una tantum per singola concessione, l’ADM ha tenuto conto sua dei dati di mercato sulla redditività sia della possibile riduzione del numero complessivo delle concessioni attive. Il settore del gioco online esige investimenti consistenti che solo una impresa solida può permettersi. L’ADM stima che nonostante l’incremento a 7 milioni dell’una tantum, la remuneratività della concessione consentirà circa 50 concessioni. La stima dell’ADM è effettuata in via prudenziale, per quantificare le maggiori entrate. L’ammortamento dell’una tantum dei 7 mln avrebbe un’incidenza sul margine netto del 3,2% annuo per l’operatore più grande e fino al 5% per circa venti operatori, portandosi al 10% annuo solo per operatori molto piccoli, arrivando al 30% annuo per l’attuale 50esimo operatore per raccolta. È una stima effettuata sui compensi del 2022 con un mercato che però è cresciuto del 13% in ragione d’anno. Con una eventuale riduzione dell’una tantum a 3,5 mln il gettito complessivo resterebbe invariato solo se gli aggiudicatari fossero 100 (più degli attuali concessionari). Un ribasso a 2,5 mln, fisserebbe il numero degli operatori a 56. La diminuzione dell’una tantum non darebbe un significativo aumento del numero di operatori, ma ridurrebbe di molto gli introiti dell’erario.

Le valutazioni dell’ADM sono di valore tecnico e si basano su dati finanziari a disposizione e sull’effettiva necessità di gestire un mercato composto di operatori affidabili (rispetto alle politiche antiriciclaggio e di tutela della salute).

L’inserimento della norma sul Lotto è opportuno vista la scadenza della concessione al 30.11.2025.

Qui i documenti depositati dall’ADM con le risposte ai quesiti e con alcuni ulteriori dati.

IGT.

I 18 mesi evocati per la gara del Lotto non sono né tanti né pochi. Va conteggiato, però, il tempo del CdS che deve dare un parere sul bando (l’ultima volta ci ha messo molto tempo). Il concessionario mette assieme degli apparecchi, che sono di proprietà dello Stato, e alla fine della concessione dovrà restituirli. I mesi impiegati in passato sono comunque stati più o meno sempre 18.

Sull’upfront, va detto che esso è in correlazione con l’aggio. Per le lotterie, lo Stato parte da un upfront alto, che ci si riprende trattenendo poi l’aggio, che a sua volta si può realizzare solo con livelli elevati di raccolta e quindi con innovazione tecnologica. Il sizing giusto dipende dall’aggio: il tema però è quello di massimizzare l’interesse generale, in base a variabili matematiche.