È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 24 Maggio 2023, n. 60 recante norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto in flagranza. Qui il testo.

Tra i punti principali, si segnala l’ampliamento dell’elenco dei reati procedibili d’ufficio comprendendo tutte le ipotesi in cui ricorra l’aggravante del cosiddetto metodo mafioso di cui all’articolo 416-bis.1, primo comma, del codice penale (delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni di tipo mafioso). La modifica si è resa necessaria in seguito alle novità introdotte dalla Riforma Cartabia in tema di procedibilità d’ufficio.

La legge 60/2023 interviene, inoltre, anche sull’art. 71 del Codice Antimafia prevedendo che anche per quel che riguarda il delitto di lesione personale (art. 582 c.p.) si applica l’aumento di pena descritto dall’art. 71 stesso nel caso in cui il fatto sia commesso da persona sottoposta con provvedimento definitivo ad una misura di prevenzione personale durante il periodo previsto di applicazione e sino a tre anni dal momento in cui ne è cessata l’esecuzione.

L’iter di approvazione. La II Commissione Giustizia ha avviato, nella seduta del 15 febbraio 2023, l’esame del DDL recante “Norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto in flagranza”. La relatrice ha sottolineato che il provvedimento, composto di 4 articoli, origina dalla considerazione che la Riforma Cartabia (decreto legislativo n. 150 del 2022) ha aumentato i casi di reati per i quali la procedibilità è subordinata alla proposizione di querela da parte della persona offesa. Tra gli elementi principali del testo, si segnala l’intervento in forza del quale tutti i reati procedibili a querela divengano procedibili d’ufficio ove ricorra l’aggravante del cosiddetto metodo mafioso, di cui all’articolo 416-bis.1, primo comma, del codice penale.

Nella seduta del 21 Febbraio la II Commissione Giustizia della Camera ha svolto una serie di audizioni informali. In particolare, sono stati auditi: Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia; Maurizio De Lucia, Procuratore della Repubblica di Palermo; Calogero Gaetano Paci, Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia; Piercamillo Davigo, già Presidente della II Sezione Penale presso la Corte di cassazione e membro togato del CSM; Gian Luigi Gatta, Professore ordinario di Diritto penale e Direttore del Dipartimento di scienze giuridiche «C. Beccaria» presso l’Università degli Studi di Milano; Luca Masini, Procuratore della Repubblica di Modena; Antonio Maria La Scala, presidente dell’Associazione Gens Nova; Elisabetta Aldrovandi, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime;rappresentanti di Unione sindacale italiana poliziotti (USIP), Sindacato autonomo di polizia (SAP), Sindacato italiano unitario dei lavoratori della polizia (SIULP), Sindacato italiano lavoratori polizia (SILP-CGIL), Sindacato italiano appartenenti polizia (SIAP), e Federazione sindacale di polizia (FSP); Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

Nella seduta del 28/02/2023, la II Commissione Giustizia della Camera ha respinto la proposta di abbinamento con il testo AC 834 (Cafiero De Raho). La scadenza del termine per la presentazione delle proposte emendative è stata posticipata a giovedì 2 marzo.

La II Commissione Giustizia della Camera, nella seduta del 7 Marzo, ha concluso le votazioni sulle proposte emendative al testo. Nella successiva seduta dell’8 Marzo, la Commissione conclude l’esame deliberando di conferire mandato a riferire favorevolmente in Aula sul testo risultante dal lavoro nelle Commissioni.

L’Aula della Camera, nella seduta del 14 Marzo, ha approvato il testo in prima lettura. Ora la discussione passa al Senato dove ha assunto la numerazione AS 592. Tra gli elementi principali del testo, si sottolinea l’intervento in forza del quale tutti i reati procedibili a querela diventano procedibili d’ufficio ove ricorra l’aggravante del cosiddetto metodo mafioso, di cui all’articolo 416-bis.1, primo comma, del codice penale.

Nella seduta del 4 Aprile, la II Commissione Giustizia del Senato ha avviato la discussione del DDL AS 592 (già approvato alla Camera) in tema di procedibilità d’ufficio, con l’illustrazione del testo e l’abbinamento alle proposte AS 468 e 474. Nella seduta del 5 Aprile, la discussione è stata rinviata.

La II Commissione Giustizia del Senato, nella seduta del 12 Aprile, ha preso in esame l’ipotesi di avviare un ciclo di audizioni e il trasferimento dell’esame alla sede referente. Il Seguito della discussione è stato rinviato.

La II Commissione Giustizia del Senato, nelle sedute del 19 e 20 Aprile, ha svolto la discussione generale e su proposta del relatore ha adottato come testo base il disegno di legge n. 592 e ha fissato il termine per la presentazione di eventuali ordini del giorno ed emendamenti a giovedì 27 aprile.

La II Commissione Giustizia del Senato, nella seduta del 2 Maggio, ha concluso l’esame del testo AS 592 (con assorbimento delle proposte nn. 468 e 474). La Commissione ha quindi conferito mandato al relatore a riferire favorevolmente all’Assemblea sul testo approvato.

L’Aula del Senato, nelle sedute del 16 e 17 Maggio, ha approvato definitivamente il testo n. 592 (nella versione trasmessa dalla Camera dei Deputati) recante norme in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto in flagranza. Qui il testo, in versione provvisoria, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Tra i punti principali, si segnala l’ampliamento dell’elenco dei reati procedibili d’ufficio comprendendo tutte le ipotesi in cui ricorra l’aggravante del cosiddetto metodo mafioso di cui all’articolo 416-bis.1, primo comma, del codice penale.