RACCONTARE IL 23 MAGGIO 1992 A CHI È NATO DOPO. IL CONTRIBUTO DI ANNA SARFATTI

Chi nel 1992 aveva almeno quindici anni ricorda precisamente dove si trovava e cosa stesse facendo il 23 maggio di quell’anno, nel tardo pomeriggio, quando un’edizione speciale del telegiornale dava la notizia della strage di Capaci. E poi ancora il 19 luglio, con la bomba di via d’Amelio. La memoria va nutrita per continuare ad alimentare coscienze e impegno, a partire da quelle dei più piccoli. Servono le parole giuste affinché crescano consapevoli, senza paura, che ognuno può dare un contributo e partecipare alla battaglia culturale e reale contro le mafie. Lo conferma Anna Sarfatti, insegnante e scrittrice per ragazzi.
di Maria Grazia Tonon*

L’Italia era già stata ferita più volte da violenze mafiose e stragi, ma i 500 kg di tritolo fatti esplodere da Cosa Nostra, che uccisero il giudice Giovanni Falcone, la giudice Francesca Morvillo, gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo Antonio Montinaro hanno sollevato un’onda di dolore e di rabbia cresciuta fino a far nascere – tra le tante iniziative di risposta concreta – anche Libera e Avviso Pubblico. Trent’anni possono avere smorzato l’impeto di quell’onda, ma lo squarcio sull’autostrada all’altezza di Isola delle Femmine è una cicatrice che fa male non solo il 23 maggio. Al dolore si affianca l’impegno a non dimenticare, alimentando la memoria soprattutto di chi quel giorno non lo ha vissuto, perché nato dopo. Le ragazze e i ragazzi, i bambini e le bambine sono le gambe e la voce fondamentali per portare la storia e le idee dal passato, al presente verso il futuro.

C’è bisogno di esercizio, costanza e di strumenti giusti. Anna Sarfatti, insegnante e scrittrice, da tempo si dedica a questo. Nella sua produzione uno spazio importante è per i temi di educazione civile. Ha parlato di Shoah, Resistenza, Costituzione, legalità e lotta contro il bullismo e le mafie, discriminazione di genere, tutela dell’ambiente. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.

Conoscere per crescere

“Spesso per questi testi ho scelto il registro poetico, e questo perché i versi, le rime, le metafore hanno una forza comunicativa che raggiunge direttamente i bambini. L’altro punto di forza di questi testi è il corredo di illustrazioni, sempre affidate a bravissimi professionisti, che parlano una lingua universale. Il compito che mi pongo, insieme a tanti altri educatori, è quello di trasmettere conoscenze che aiutino i bambini a comprendere che cosa è accaduto prima del loro arrivo e che ora riguarda anche loro; e che queste conoscenze sono e saranno utili per orientare i loro percorsi di crescita, di autonomia e di responsabilità. Se dovessi sintetizzare in uno slogan direi ai bambini: “la nostra memoria per la vostra crescita”. Sottolineando così che l’educazione alla memoria non vuole essere un mero passaggio da memoria degli adulti a memoria dei bambini.”

Non ci sono temi che – con preparazione e linguaggio adeguati – non possono essere affrontati con i bambini, e il pericolo sociale rappresentato dalle organizzazioni criminali e mafiose è certamente fra questi. Anna Sarfatti ce lo conferma:

“Dopo tanti anni di dialogo con i bambini e le bambine, parlo della fascia di età della scuola primaria, posso testimoniare che loro rispondono con interesse e sensibilità. Sentono che tutto questo li riguarda, anche se per molti di loro è difficile porre domande, e dubitano che “sia lecito” porle. Quanti adulti pensano o rispondono: “Queste sono cose da grandi, ora è tempo di giocare e andare a scuola!”.”

Cosa serve alla memoria per poter diventare cambiamento?

“Dopo l’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino qualcuno scrisse “Non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”. E’ questo il punto. I bambini non devono ricordare i due giudici assassinati o le troppe vittime delle mafie per la loro tragica fine, perché questo potrebbe indurli a pensare che combattere per la legalità è rischioso e bisogna nascere eroi per farlo. Ma devono conoscere le idee di questi uomini e donne, per ricordarle quando si trovano e troveranno a scegliere come comportarsi, e in quel momento anche l’esempio di donne e uomini coraggiosi e generosi potrà essere loro di aiuto.”

I ragazzi rispondono. L’esperienza del Veneto

Libri, film, musica possono essere validi strumenti di trasmissione della memoria, occasioni per portare al centro del dialogo familiare un tema che difficilmente occupa l’agenda del quotidiano. Ma quando a raccontare è un testimone, che sia un magistrato impegnato nel contrasto alle mafie, un giornalista che dedica il suo lavoro alla diffusione di questi temi o il familiare di una vittima innocente, allora i ragazzi sono maggiormente coinvolti e colpiti nel profondo.

Da sei anni Avviso Pubblico e Regione Veneto propongono agli studenti delle scuole superiori un percorso di conoscenza del fenomeno mafioso che passi attraverso la vicenda di una vittima innocente delle mafie, perché non siano solo i nomi di Falcone e Borsellino ad essere ricordati, ma anche quello di Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. E tante altre storie di vittime che meritano di essere conosciute.

Nel progetto regionale del Veneto i ragazzi sono chiamati a rielaborare la memoria con linguaggi propri, “adottando” una o più vittime innocenti, con risultati che sempre destano meraviglia e innescano un corto circuito dell’impegno che si rinnova anche in “chi nel 1992 aveva almeno quindici anni”.

Alcuni riferimenti bibliografici a cura di Maria Grazia Tonon

  • Per questo mi chiamo Giovanni, di Luigi Garlando (2004)
  • Falcone e Borsellino, paladini della giustizia. di Francesco D’Adamo (Autore) G. Pota (Illustratore) EL, 2015
  • Volevo nascere vento. Storia di Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino di Andrea Gentile, Mondadori 2014
  • Da che parte stare. I bambini che diventarono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di Alberto Melis (Autore) Paolo D’Altan (Illustratore) Piemme, 2017
  • Il bambino Giovanni Falcone. Un ricordo d’infanzia di Angelo Di Liberto (Autore) Paolo D’Altan (Illustratore) Mondadori, 2017
  • 1992. Sulle strade di Falcone e Borsellino di Alex Corlazzoli (Autore) Melampo, 2017
  • Il ragazzo di Capaci. La mafia spiegata ai giovani. di Melchiorre Roberto La Spiga Edizioni, 2018
  • Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie di Nicola Gratteri (Autore) Antonio Nicaso (Autore) Giulia Tomai (Illustratore) Mondadori, 2021
  • Siamo tutti Capaci. Falcone e Borsellino trent’anni dopo di Rosario Esposito La Rossa (Autore) Einaudi Ragazzi, 2021
  • Paolo Borsellino parla ai ragazzi di Pietro Grasso Ed.Feltrinelli, 2021
  • Paolo sono. Il taccuino immaginario di Paolo Borsellino di Alex Corlazzoli (Autore) Giacomo Agnello Modica (Illustratore) Giunti Editore, 2022
  • La casa di Paolo. Come Borsellino mi ha salvato la vita. di Sara Loffredi (Autore) Marco Lillo (Autore) Giovanni Scarduelli (Illustratore) Rizzoli, 2022
  • Falcone e Borsellino. Storia di amicizia e coraggio di Fabio Iadeluca (Autore) Filippo Barbacini (Illustratore) Curcio, 2022
  • Uomini d’amore. Un racconto dedicato al coraggio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di Elena Peduzzi (Autore) Pierdomenico Baccalario (Curatore) Matteo Mancini (Illustratore) Solferino, 2022
  • Falcone Borsellino non sono un aeroporto di Carlo Carzan (Autore) Sonia Scalco (Autore) Chiara Carzan (Illustratore) Pacha Mama (Cesano Maderno), 2022
  • Papere contro la mafia. Una storia di Giovanni Falcone di Antonio Ferrara (Autore) Interlinea, 2022

Una menzione speciale va al libro appena pubblicato Nonostante tutto. Canzone d’amore per Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. di Giacomo Pilati (Autore) Anna Sara Benecino (Illustratore) Buk Buk, 2022 – per la forma poetica, per la delicatezza nel racconto del rapporto di Falcone con la moglie.

*Anna Sarfatti Oltre ad aver insegnato per molti anni nella scuola primaria e dell’infanzia, è autrice di numerosi libri per bambini. Tra questi ricordiamo La Costituzione raccontata ai bambini, Quante tante donne, Chiama il diritto, risponde il dovere, Fulmine, un cane coraggioso, L’albero della memoria. Da poco ha pubblicato per Feltrinelli Non ci sto! I bambini contro l’illegalità  (con le illustrazioni di Kalina Muhova).
*Maria Grazia Tonon ha aderito ad Avviso Pubblico come amministratore comunale, ricoprendo il ruolo di coordinatore provinciale, per poi continuare il suo impegno dentro la Commissione Consultiva, dedicandosi al progetto regionale del Veneto che coinvolge gli istituti superiori finalizzato alla Giornata Regionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia.
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