RIALZIAMO L’ATTENZIONE E FACCIAMO LA NOSTRA PARTE

LE SFIDE CHE IL NUOVO ANNO PONE DAVANTI A CHI VUOLE CONTRASTARE LE MAFIE E LA CORRUZIONE SONO TANTE. PER AFFRONTARLE È NECESSARIO SENSIBILIZZARE ALL’IMPEGNO E LAVORARE UNITI, DALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI ALLE ISTITUZIONI NAZIONALI. L’OBIETTIVO È PIÙ CHE MAI URGENTE E NECESSARIO: È IN BALLO IL FUTURO DEL PAESE NEL RISPETTO DEI DIRITTI DELLA COLLETTIVITÀ. AVVISO PUBBLICO, ATTRAVERSO IL SUO PRESIDENTE LANCIA UN APPELLO.
Il contributo di Roberto Montà*

Il 2023 si apre portando con sé il carico di incertezze e preoccupazioni dell’anno che si è appena chiuso. Pandemia, guerra, inflazione generano crisi economica e sociale con disuguaglianze crescenti nel Paese e sul territorio, creando l’ambiente ideale per mafie sempre più interessate agli affari e ad aggredire l’economia legale.

Il contesto a livello di rappresentanza politico istituzionale è reso più fragile dai dati preoccupanti della partecipazione al voto da parte dei cittadini e dalla fatica nel trovare candidati disponibili a mettersi in gioco per servire le istituzioni repubblicane.

La tempesta perfetta

Il Paese manifesta in forme diverse una certa “intolleranza” alle regole, viste trasversalmente come un impedimento ad un’azione rapida ed incisiva della macchina amministrativa, con il pesante rischio di calcolare come imprevisti nel budget i costi della corruzione e delle mafie.

In una condizione così preoccupante e con l’obbligo da parte degli enti locali e dei diversi soggetti attuatori di spendere le risorse del PNRR, si rischia di vivere la tempesta perfetta, per cui politica, soggetti economici e istituzioni abbassano la guardia e il livello di attenzione sul fenomeno, per concentrare energie e risorse da spendere rapidamente.

Sul fronte dell’opinione pubblica si registra un certo distacco da questi temi, purtroppo confinati quasi in una sorta di “comfort zone” della memoria delle tante vittime eccellenti a cui non si fanno mancare celebrazioni, ma dimenticando che la loro principale testimonianza è nella capacità di impegnarsi e agire spesso in contesti difficili e in grande solitudine.

Un popolo dell’antimafia più debole e sfilacciato è accompagnato da una politica che non cataloga più le mafie come un’emergenza economica, sociale e democratica per il Paese, ma si limita a guardarla sotto il profilo della sicurezza, plaudendo ad arresti e interventi di magistratura e forze dell’ordine come se bastasse quello per estirpare un fenomeno endemico della nostra società.

Memoria e impegno

In un quadro così preoccupante occorre guardare al 2023 con rinnovata voglia di produrre cambiamenti possibili e necessari. Avviso Pubblico ha nel suo “DNA” la volontà di tenere insieme memoria e impegno, per cui il 21 Marzo a Milano dovrà essere una grande occasione per riunire un popolo dell’antimafia in grado di incidere sui sentimenti dell’opinione pubblica e sulle decisioni del Parlamento e del Governo.

Abbiamo urgenza che venga approvata la legge istitutiva della Commissione Antimafia e che si dia un riferimento istituzionale in grado di leggere il fenomeno mafioso e corruttivo nella sua evoluzione, accompagnando un processo legislativo che non offra chance di nuove infiltrazioni, affari e ulteriori radicamenti.

Su questo la revisione del Codice degli Appalti, impegno assunto dall’Italia a seguito degli accordi con l’Unione Europea sul PNRR, penso sia un terreno in cui bisognerà agire in maniera coesa come rete delle associazioni antimafia e organizzazioni sindacali, ai tempi del COVID riunite sotto la denominazione “Giusta Italia”, per attivare un confronto di merito sulle proposte finora avanzate.

Gli appalti pubblici sono un terreno sensibile e di grande attenzione per mafiosi e corrotti per cui non è possibile aprire spazi, che oltre a produrre un danno alle tasche degli italiani, alimentano quella sfiducia nelle istituzioni e nella politica, non valutate più come in grado di garantire diritti attraverso servizi pubblici. Un’ulteriore sconfitta in tal senso aprirebbe a ulteriore consenso per le mafie di questo millennio, che sostituiscono sempre di più con i loro servizi quelli che dovrebbe garantire o favorire lo Stato, dalla sicurezza al welfare, passando per l’accesso al credito all’apertura di attività economiche.

Il ruolo di Avviso Pubblico

Rialzare l’attenzione a tutti i livelli è l’imperativo del 2023, partendo dalla conoscenza, dalla consapevolezza, dalla formazione e informazione quali precondizioni affinché ciascuno faccia la propria parte. I cittadini, nell’esercizio responsabile del diritto dovere al voto; gli attori economici e sociali, nel contemperare la libertà di impresa con la necessità di non scendere in affari con mafiosi e corrotti; le istituzioni e la politica nel legiferare, promuovere politiche e assumere atti che siano coerenti e rispettosi con la memoria delle vittime innocenti di mafia.

Avviso Pubblico proverà a fare la sua parte, accompagnando e stimolando amministratori e funzionari pubblici affinché facciano dei propri territori laboratori di legalità, fondati sulla buona amministrazione, con anticorpi rafforzati dalla partecipazione e dal coinvolgimento delle proprie comunità. A 30 anni dagli attacchi violenti alle istituzioni e alla democrazia possiamo e dobbiamo rigenerare la nostra identità e il nostro impegno per affrontare con strumenti nuovi e adeguati una presenza altrettanto pericolosa per il nostro Paese.

*Presidente di Avviso Pubblico

Condividi