“La scuola in marcia contro le mafie”, il 13 marzo l’iniziativa del Comune di Bisceglie

Nell’anniversario dell’omicidio di Sergio Cosmai, direttore del carcere di Cosenza e cittadino biscegliese, il Comune di Bisceglie promuove una giornata di sensibilizzazione rivolta alle scuole di ogni ordine e grado e alla cittadinanza intera sulla legalità e sul contrasto alle mafie dal titolo “La scuola in marcia contro le mafie”.

Una grande e colorata marcia con gli studenti di tutte le scuole comunali di Bisceglie per dire no alle mafie e onorare la memoria di Sergio Cosmai, nel trentanovesimo anniversario della sua morte, e di tutte le vittime innocenti di mafia. È il senso dell’iniziativa “Le scuole in marcia contro le mafie” che si terrà il 13 marzo.

La manifestazione è organizzata dal Comune di Bisceglie con il patrocinio di Avviso Pubblico e del Coordinamento regionale di Libera, in collaborazione con gli istituti scolastici della città. Insieme ai familiari di Sergio Cosmai, sarà presente anche Pinuccio Fazio, padre di Michele, ucciso per errore dalla mafia nel 2001, quando aveva soli 16 anni.

Il corteo partirà alle ore 8:30 dall’Isola della Legalità (incrocio via Giuliani – via Fragata) e proseguirà fino a Piazza Vittorio Emanuele II, dove si terranno gli interventi istituzionali, tra i quali quello del Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, e prenderanno la parola gli studenti.

Scuole partecipanti:

  • I c.d. “Edmondo De Amicis”
  • Il c.d. “Arc. Prof. Vincenzo Caputi”
  • Ill c.d. “San Giovanni Bosco” 
  • IV c.d. “Don Pasquale Uva”
  • S.S. 1° grado “Battisti-Ferraris”
  • S.S. 1° grado “Riccardo Monterisi”
  • L.S. “Leonardo Da Vinci”
  • I.l.S.S. “Sergio Cosmai”
  • II.S.S. “Giacinto Dell’Olio”
  • CPIA BAT Bisceglie “Gino Strada”

Sergio Cosmai fu brutalmente colpito a morte dalla ‘ndrangheta il 12 marzo 1985. Da onesto e ligio servitore dello Stato, non chinò il capo davanti ai boss nell’istituto penitenziario, abituati a privilegi e a spadroneggiare anche da reclusi, ma decise di riportare il ferreo rispetto delle regole nella casa circondariale calabrese.

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