“Penetrazione mafiosa nel territorio: approfondimento sulla camorra casalese”: il resoconto del Seminario promosso da Regione del Veneto e Avviso Pubblico

Si è svolto questa mattina martedì 19 ottobre, dalle 10 alle 13, sulla piattaforma Zoom di Avviso Pubblico, il terzo seminario di formazione aperta del progetto “Mafie e Coronavirus, strumenti di prevenzione e contrasto”, promosso dalla Regione del Veneto insieme all’Associazione Avviso Pubblico. Il progetto, che rientra nelle attività promosse dalla Legge regionale n.48 del 2012, consiste nella realizzazione di quindici seminari formativi, da tenersi da remoto, tra il mese di settembre e quello di dicembre.

Al seminario di oggi, dal titolo “Penetrazione mafiosa nel territorio: approfondimento sulla camorra casalese”, hanno partecipato oltre sessanta persone tra amministratori locali e funzionari della Pubblica amministrazione, rappresentanti della Polizia locale, dei sindacati, delle principali associazioni di categoria oltre che imprenditori, giornalisti e cittadini.

Ad introdurre i lavori di questa terza giornata formativa è stato il Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, che ha concentrato la sua relazione sull’analisi della presenza della camorra casalese nella zona del litorale Adriatico, con specifico riferimento alla vicenda di Eraclea.

“Caratteristica di questi gruppi insediatisi nel Nord-Est è la loro provenienza per gemmazione dalla camorra di Casal di Principe, in un rapporto di filiazione che si manterrà nel tempo, con collegamenti perenni, che consentono di considerarli come un gruppo mafioso vero e proprio (anche sulla scorta delle caratteristiche enucleate da Cass., sez. I, 55359 del 17.06.2016) – ha dichiarato il Prefetto Zappalorto –. I Donadio, in particolare, negli anni ’90 si impongono, diventando prevalenti rispetto ad altri gruppi criminali, usando violenza, minacce, estorsioni. Con la metà degli anni ’10 del 2000, il loro ruolo muta: si diradano i gesti eclatanti per assumere una funzione di mediazione tra diversi interessi economici e sociali. Diventano un punto di riferimento sul territorio: ciò apre il tema della loro capacità di influenza sulla società civile, sull’imprenditoria e sulle istituzioni locali (benché l’accesso ad Eraclea non abbia condotto allo scioglimento per mafia del Consiglio comunale) che, in parte, non solo sono state assoggettate ma hanno anche in certi casi assecondato e favorito questo radicamento sul territorio”.

A seguire ha portato il suo contributo la professoressa Simona Melorio dell’Università del Molise, co-autrice insieme ad Isaia Sales di Storia dell’Italia corrotta e Le mafie nell’economia la quale ha ripercorso la storia e le caratteristiche delle principali organizzazioni criminali, con un focus sulla camorra casalese.

“Le tre grandi organizzazioni mafiose (Cosa Nostra, ’Ndrangheta, Camorra) condividono diverse caratteristiche: dalla commissione di certi reati al controllo del territorio, trovando un riconoscimento sia verso il basso che verso l’alto – ha aggiunto la professoressa Melorio – Le mafie si distinguono dalle altre forme di criminalità per la loro capacità di relazione con attori politici e imprenditoriali, in un rapporto do ut des che consente vantaggi reciproci. Tra gli elementi di caratterizzazione specifica, oltre all’origine, un ruolo centrale è quello della struttura. Nello specifico, per la mafia campana è più corretto parlare di sistemi camorristici (al plurale), vista la maggiore autonomia interna. La camorra casalese, nello specifico, ha origine nelle campagne con il ruolo della guardiania, ma trova negli anni ’50 e ’60 capacità e spazi per reinventarsi anche in altri settori economici, dall’industria all’edilizia, generalmente condizionabili dalle relazioni con pezzi del potere”.

Il prossimo seminario del progetto formativo “Mafie e Coronavirus, strumenti di prevenzione e contrasto”, dal titolo “Gestione della sicurezza urbana: illustrazione ed analisi degli ambiti di intervento operativo della Polizia Locale e relazione con l’attività delle organizzazioni criminali di stampo mafioso”, sarà dedicato alla Polizia locale e si svolgerà in modalità online martedì 26 ottobre  dalle ore 9 alle ore 11.30.

Il quarto incontro dei seminari di formazione aperta, dal titolo “La prevenzione e il contrasto alla penetrazione mafiosa nell’economia” si svolgerà mercoledì 3 novembre, dalle ore 10 alle ore 13.

 

 

 

 

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