Si è tenuta a Verona un’ulteriore tappa de “La Trappola dell’Azzardo”, il progetto ideato da BPER Banca e Avviso Pubblico che ha l’intento di sensibilizzare i più giovani e non solo sui rischi della dipendenza da gioco d’azzardo patologico.
ll progetto ha visto come relatrici, durante l’incontro con gli studenti e le studentesse dell’Istituto Cangrande della Scala, le esperte Agnese Cadura e Alice Tosi, Psicologhe e Psicoterapeute UOSD G.A.P. dell’Aulss 9 Scaligera.
Nel pomeriggio, presso l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, invece, si è svolto l’incontro dal titolo “Sport, Legalità e Azzardo”, accreditato anche dall’ordine dei giornalisti e dall’ordine degli avvocati di Verona.
Quello di Verona è il secondo di quattro appuntamenti, di cui il primo a Bari, che prevedono incontri gratuiti rivolti a studenti e personale scolastico, con focus dedicati su come arginare il fenomeno del gioco d’azzardo tra i minori, sia a tutta la cittadinanza, grazie anche alla collaborazione in questa nuova edizione degli ordini professionali, con l’obiettivo di dare ancora più consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo. I prossimi appuntamenti saranno l’11 aprile a Milano e a maggio ultima tappa su Firenze.
Simone Aldeghieri, Responsabile Territoriale del Triveneto, ha dichiarato: “Siamo contenti di ospitare anche nel Veneto un progetto efficace e capace di coinvolgere un gran numero di studenti e di cittadini interessati al tema del gioco d’azzardo patologico. BPER sta dimostrando anche in questa occasione di voler essere protagonista nel sensibilizzare al massimo le persone su quelli che sono i rischi e i pericoli di questo preoccupante fenomeno. Abbiamo da sempre messo in campo misure atte a tutelare clienti e famiglie, grazie a continue attività di informazione”.
Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico ha aggiunto: “Questo progetto rappresenta un ulteriore attestato di testimonianza dell’impegno che Avviso Pubblico sta portando avanti da tantissimi anni per prevenire il diffuso fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo. La tappa di Verona è stata l’occasione per affrontare gli aspetti legati allo sport e alla salute dei giocatori con riflessi importanti sulla dipendenza, ma anche per evidenziare lo stretto rapporto che esiste tra mafie e gioco d’azzardo, messo in evidenza in questi ultimi anni da numerosissime inchieste e dalla stessa Direzione Investigativa Antimafia, secondo cui l’azzardo rappresenta per le organizzazioni criminali il secondo settore di interesse, con rilevanti implicazioni sia all’interno della società che nell’economia”.
“Da amministratore locale osservo che i numeri ci dicono che la solitudine è una criticità che incide sul fenomeno del gioco d’azzardo – ha continuato il Sindaco di Verona, Damiano Tommasi – Ci sono sempre più persone che, per scelta o per altre dinamiche, vivono da sole, e molte si lasciano coinvolgere dalle scommesse e giocano online. Serve dunque un controllo sociale, anche per sostenere gli atleti che si annoiano o non hanno risultati e si rivolgono a questi canali. Fondamentale è guardarsi attorno ed essere sentinelle, creando antidoti efficaci come una campagna di sensibilizzazione e, contemporaneamente, tessendo una valida rete di attenzione e di cura. Le scommesse però non riguardano solo il calcio, ma tutte le discipline sportive, soprattutto quelle non trasmesse in televisione e quindi non controllate. Per questo bisogna ridare dignità a tutto lo sport, incentivando invece il ruolo che gli compete, quale collante sociale trasversale e inclusivo che costringe a connettersi con le relazioni umane reali. Lo sport può essere una sorta di prevenzione indiretta rispetto alle devianze. In Italia spesso ci si sente più furbi degli altri, mentre va capito che lo sport non è raccomandazione, ma è allenamento, sacrificio e accettare le sconfitte, altrimenti non si arriva da nessuna parte. La pratica sportiva è infatti l’antidoto più importante per contrastare il gioco d’azzardo, motivo per cui ho deciso di impegnarmi ad incentivare sempre di più la pratica dello sport sul territorio, perché ciò significa investire sul nostro futuro”.
A seguire l’assessore del Comune di Padova, Diego Bonavina, Avvocato, Presidente dell’AIC ONLUS e Coordinatore provinciale di Avviso Pubblico: “Io ho fatto parte del Consiglio federale dal 2001 al 2006. Il 2006 è stato sia l’anno della vittoria dei mondiali da parte della nostra nazionale ma è stato anche l’anno dell’esplosione del calcio scommesse. E quell’anno ci ritrovammo con tutti i presidenti federali e feci un intervento dicendo «Se il Presidente e il Vicepresidente sono coinvolti e noi siamo i consiglieri federali che dovevano controllare cosa accadesse e non ci siamo accorti di niente o eravamo complici e quindi secondo me tutti noi consiglieri federali dell’Associazione Italiana Calciatori dobbiamo dare le dimissioni». Il Presidente Campana accolse quella mia provocazione e disse «Secondo me un segnale del genere sarebbe importante». Questo ve lo racconto perché secondo me è necessario fare qualcosa perché è evidente che la situazione non è più tollerabile. Dobbiamo fare qualcosa, perché di fronte al tema azzardo siamo troppo passivi e anche dal punto di visto normativo c’è una grande confusione. È possibile che non abbiamo ancora un testo unico che regola e disciplina tutte le norme che abbiamo sul gioco d’azzardo?”
E sulla compartecipazione al gettito da parte degli enti locali di cui si sta ampiamente discutendo in queste settimane ha aggiunto: “Sulla compartecipazione al gettito da parte degli enti locali io sono assolutamente contrario perché questo comporterebbe da parte di alcuni implementare il gioco d’azzardo legalizzato per incassare più soldi. In pratica si verrebbe a ricreare la condizione già in essere per il bilancio dello Stato che dipende dalla quota di entrata derivante dall’azzardo rendendo alquanto difficile ragionare in termini di riduzione dell’offerta, cosa invece richiesta a più riprese da Enti Locali e soggetti attivi nel campo della prevenzione e del contrasto al gioco d’azzardo patologico”.
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