FOGGIA, OPERAZIONE ANTIMAFIA IN PUGLIA. AVVISO PUBBLICO: UN PLAUSO ALLE FORZE DELL’ORDINE. “GAME OVER” UNA GRANDE SPERANZA

«Avviso Pubblico esprime grande soddisfazione per l’incredibile lavoro delle forze dell’ordine. Ma per scrivere davvero la parola game over occorre anche la penna dei cittadini e delle istituzioni locali. Una penna che scriva lo stop al consumo di droga per bloccare le entrate finanziarie delle mafie. Occorre puntare sulla crescita culturale e sulla consapevolezza dei singoli. E occorre soprattutto dare l’esempio». Il Vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, commenta così la straordinaria operazione antimafia di questa notte a Foggia.

Gli oltre 82 arresti dimostrano che esiste una fitta rete di narcos. I clan della cosiddetta società foggiana sono coordinati fra loro in un sistema imprenditoriale per il controllo e lo smercio di stupefacenti. I dati che emergono in queste ore riportano un disegno criminale articolato in ogni suo aspetto e in grado di occupare militarmente un territorio vasto come il foggiano. Un sistema complesso, in cui vertici, affiliati e contigui ai narcotrafficanti, gestivano un ruolo ben preciso.

«Game Over è una grande speranza. È un grande giorno per la città di Foggia ma anche per l’intera Capitanata e per la Puglia. Un plauso alle forze dell’ordine per la straordinaria operazione anti clan di questa notte che ci restituisce fiducia e speranza: un riscatto che il nostro territorio merita», spiega il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, che è anche coordinatore regionale di Avviso Pubblico.

«Solo qualche giorno fa dal Gargano il procuratore Nicola Gratteri aveva detto: “Qui la mafia è molto violenta e ha bisogno di farsi conoscere. Va fermata subito”. Oggi lo Stato ha inferto un colpo durissimo alla cosiddetta “società foggiana” – prosegue il sindaco d’Arienzo –. Ma non dobbiamo dimenticare che per vincere questa guerra non bastano le attività di indagine e la capacità militare. Ora tocca alla società civile, al territorio intero. Non disperdiamo il lavoro fatto finora, lavoriamo quotidianamente per affermare i principi di legalità: nelle istituzioni, nelle imprese, nelle scuole, nelle case, ovunque. Le organizzazioni criminali devono sapere che il territorio non appartiene loro, ma alle persone oneste e per bene».

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