La Relazione riporta elementi informativi statistici, aggiornati il 31 dicembre 2021, relativi ai beni sequestrati e confiscati nel contesto dei procedimenti di prevenzione, ai sensi dell’art. 49 del decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 159.
La raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati e confiscati
La necessità di una Banca dati centrale che raccolga tutti i dati relativi ai beni sequestrati e confiscati nasce dalla frammentarietà di questi e dall’esigenza di avere un quadro generale nazionale che il Governo deve presentare semestralmente al Parlamento.
Le modalità di raccolta dei dati vengono disciplinate nella Legge 7 marzo 1996 n.109. I dati oggetto di raccolta e valutazione, salvo eccezioni, riguardano i provvedimenti ablatori previsti dalla normativa all’epoca vigente in materia di misure di prevenzione patrimoniale.
Il sistema di alimentazione della Banca dati centrale
Il 18 marzo 1997 ha avuto inizio l’azione di raccolta e conservazione dei dati relativi e beni sequestrati e confiscati attraverso dei moduli prestabiliti. Le modalità di raccolta venivano gestite dalla Direzione Generale degli Affari Penali che ha provveduto al materiale inserimento dei dati, attinenti i sequestri e le confische disposti nell’ambito dei procedimenti di prevenzione, trasmessi dai competenti Tribunali.
Dal 2008 per la raccolta dei dati è stato inserito il sistema SIPPI, sostituito successivamente con il sistema SIT.MP, il quale permette la trasmissione di dati in tempi più ristretti, oltre al garantire una limitata possibilità di errori e il più semplice utilizzo dello stesso. L’esistenza di questi due sistemi ha dato la possibilità di gestire tutte le informazioni relative ai beni “sequestrati e confiscati”, attraverso la Direzione Generale per gli Affari Interni del DAG del Ministero della Giustizia.
La Banca dati Centrale (Bdc), oltre a consentire l’accesso agli uffici centrali e periferici del Ministero della Giustizia, collega tutte le Amministrazioni centrali e periferiche coinvolte nei procedimenti, e in particolare:
- il Ministero dell’Interno;
- il Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- l’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati (ANBSC);
- le Prefetture;
- i Comuni.
Metodologia di rilevazione e valutazione dei dati
La comprensione della metodologia di rilevazione adottata e la corretta valutazione dei dati esposti nella relazione trattata non può prescindere da alcune precisazioni attinenti.
Flussi informativi tra ANBSC e Bdc
Per quanto riguarda l’automazione dei flussi informativi e delle raccolte sono già stati fatti dei passi avanti, anche se bisogna ricordare che si tratta di attività complesse che hanno quindi bisogno di essere analizzate e revisionate per raggiungere la totale indipendenza del sistema di raccolta dall’azione umana.
Flussi informativi tra gli Uffici Giudiziari – Bdc e l’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati
Il regolamento di tale flusso, attivato nei primi mesi dell’anno 2021, permetterà l’attivazione di una modalità bidirezionale, quindi la trasmissione e lo scambio di dati tra gli uffici Giudiziari e la Bdc.
Le criticità emerse fin dalla stesura dell’ultima Relazione ad oggi, le analisi svolte e i rimedi intrapresi
Come sopra riportato, la Bdc viene alimentata con i flussi informativi provenienti dai sistemi SIPPI e SIT.MP i quali hanno per oggetto i soli beni sottoposti a sequestro e confisca nell’ambito dei procedimenti di prevenzione.
Come nelle Relazioni precedenti, duole ricordare la complessità e l’estensione delle problematiche innescate dagli interventi di migrazione dei dati medesimi tra il sistema SIPPI e il sistema SIT.MP. per quanto riguarda i rimedi intrapresi per la risoluzione di tali problematiche, si considera importante sottolineare la collaborazione intrapresa ANBSC, che si concretizzerà nella istituzione di un Tavolo tecnico, all’interno del quale un gruppo di lavoro permanente verificherà le criticità esistenti nel sistema di estrazione dei dati, proporrà soluzioni tecniche e formulerà eventuali proposte normative in funzione della sempre maggiore efficienza del raccordo informativo tra le parti.
Tramite un confronto con le relazioni passate può evidenziarsi che il numero dei procedimenti iscritti negli ultimi anni, pur raggiungendo le 474 unità nel 2021, è sensibilmente inferiore rispetto a quello registrato fino al 2016, anno in cui se ne contavano 587.
Quanto ai dati relativi ai beni presenti in Bdc, debbono innanzitutto richiamarsi le consistenti limitazioni di analisi conseguenti ai profili di criticità poco più sopra esaminati, i cui effetti paiono – allo stato – essersi riverberati principalmente sui dati in questione, più che su quelli riguardanti i procedimenti.
Corrispondentemente, si nota nell’ultimo triennio 2019-2021 una diminuzione del dato generale relativo al numero di beni inseriti rispetto agli anni precedenti (33.711 risultano nell’ultimo triennio, 38.594 in quello precedente che va dal 2016 al 2018).
Per la categoria dei beni destinati non può che nuovamente richiamarsi quanto già esposto in ordine all’attivazione del flusso bidirezionale tra la Bdc e il sistema informativo OpenRegio in uso ad ANBSC (operativo dalla prima metà del 2021) ed al conseguente disallineamento del dato estraibile dalla Bdc rispetto a quello, effettivo, registrato dall’Agenzia.
I procedimenti iscritti in Banca dati centrale
Al 31 dicembre 2021 i procedimenti relativi alle misure di prevenzione patrimoniali, inseriti in Banca dati centrale (Bdc) sin dal 1997, risultano essere 10.717, con un incremento di 478 unità rispetto ai 10.239 rilevati al 31 dicembre 2020 .
I beni inseriti in Banca dati centrale
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- Dati generali relativi alle categorie di stato dei beni
Al 31 dicembre 2021 i beni interessati da procedimenti di prevenzione registrati in Bdc risultano complessivamente pari a 226.184, con un incremento complessivo di 10.189 unità rispetto alla rilevazione effettuata un anno prima, al 31 dicembre 2020.
- La distribuzione geografica degli uffici procedenti
I dati estratti al 31.12.2021 offrono precisa conferma di quanto già osservato nelle precedenti edizioni della Relazione circa la prevalente riconducibilità dei beni oggetto di misure di prevenzione patrimoniali a procedimenti iscritti da uffici giudiziari aventi sede nell’area meridionale.
I “nuovi” beni iscritti
Nel biennio 2020-2021 risultano complessivamente registrati 21.778 beni, di cui 11.393 nel primo anno e 10.385 nel secondo.
I beni sottoposti a sequestro
Al 31 dicembre 2021, i beni in sequestro presenti in Bdc risultano pari a 6.807. Nell’ultimo triennio, 2019-2021, le registrazioni dei beni in stato di sequestro sono praticamente pari alla percentuale complessiva: il loro numero ammonta a 1.936, il 3,1% del totale dei 62.523 beni interessati da un provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Di questi, buona parte, ovvero 744, riguardano beni sequestrati nella regione Sicilia.
I beni confiscati
Come in precedenza ricordato, al 31 dicembre 2021 i beni confiscati presenti in Bdc sono complessivamente 95.106 e rappresentano il 42% del totale dei beni censiti nel database.
Al netto dei beni oggetto di decreto di destinazione da parte di ANBSC, i beni confiscati risultano essere 86.641, pari al 38,3% del totale dei beni registrati in Bdc.
Sempre al 31 dicembre 2021 (tenendo presente che i dati, essendo aggiornati, differiscono sostanzialmente anche per gli anni precedenti da quelli pubblicati solo sei mesi fa) si rilevano:
– per il 2019, 5.605 beni in confisca non definitiva e 1.716 beni in confisca definitiva;
– per il 2020, 8.079 beni in confisca non definitiva e 648 in confisca definitiva;
– per il 2021, 4.741 beni in confisca non definitiva e 174 in confisca definitiva.
I beni oggetto di confisca definitiva (in particolare, immobili e aziende)
Dai dati in precedenza esaminati emerge la presenza di un consistente numero di beni sottoposti a confisca definitiva, complessivamente pari a 34.909 beni, ovvero al 15,4% del totale dei beni presenti in Bdc (dato che corrisponde a quello rilevato nelle ultime relazioni).
Analisi dei beni destinati
Si evidenzia che il totale dei beni destinati è di 19.979 al 31 dicembre 2021, con un incremento di 2.051 rispetto a quelli comunicati al 31 dicembre 2020, quando erano 17.928.
(a cura di Noemi Roszak)