La Commissione di inchiesta antimafia, al termine del ciclo di audizioni dedicato alle vicende di “Mafia Capitale” ha avviato una riflessione sulla revisione complessiva delle disposizioni del testo unico sugli enti locali in materia di scioglimento delle amministrazioni locali per infiltrazioni delle organizzazioni criminali.
Nella seduta del 22 luglio 2015 la Presidente on. Bindi ha illustrato alcune proposte di adeguamento della normativa, finalizzata originariamente ad interventi relativi a realtà amministrative di piccole dimensioni, collocate in alcune nelle regioni a tradizionale insediamento mafioso, per tener conto dell’evoluzione del fenomeno delle infiltrazioni della criminalità e della corruzione conseguente, che interessa oggi città con un elevato numero di abitanti (come nel recente caso di Roma) situate su tutto il territorio nazionale.
In quest’ottica vanno individuati nuovi strumenti di prevenzione e contrasto e forme più efficaci di collaborazione tra Stato centrale e gli enti locali coinvolti, partendo dalle misure contenute nel disegno di legge del Governo (AS 1297, leggi questa scheda), ed arricchendole al fine di favorire un’ampia verifica di tutte le più importanti attività amministrative, incluse quelle delle società partecipate e dei consorzi pubblici a partecipazione privata. In particolare vanno individuate forme di tutoraggio o assistenza da parte dello Stato nei casi in cui non vi siano gli estremi per lo scioglimento dell’ente, garantendo comunque l’autonomia del comune o dell’ente locale interessato.
La Commissione tornerà a riunirsi alla ripresa dei lavori parlamentari al fine di predisporre un documento conclusivo su tali tematiche.
(agosto 2015)