Premessa. Il Ministro dell’Interno ha trasmesso alle Camere, il 4 gennaio 2017, la relazione sull’attività delle Forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata relativa all’anno 2015 (doc. XXXVIII, n. 4). Qui di seguito sono sintetizzati gli aspetti principali con riguardo ai gruppi criminali in Italia.

I risultati dell’azione delle forze di polizia. Nel 2015 sono state portate a termine numerosissime operazioni contro la criminalità mafiosa con l’arresto di 1.946 persone. Elevato anche il numero delle catture di latitanti (56, di cui 1 di massima pericolosità del Programma speciale di ricerca, 7 pericolosi ed altri 48 di rilievo), anche se risulta ancora irreperibile Matteo Messina Denaro. Rilevantissime anche le misure di prevenzione patrimoniale: sequestrati complessivamente 17.605 beni, per un valore di quasi 6 miliardi di euro. Intensa anche l’attività di verifica della regolarità degli appalti (149 accessi ispettivi, con controlli di 1.330 imprese, 4.693 persone e 2.833 mezzi) cui le organizzazioni mafiose dedicano una particolare attenzione; per le attività di verifica e repressione operano 4 gruppi interforze: il Gruppo Interforze Centrale per l’Emergenza e la Ricostruzione (GICER) che svolge attività investigative sul rischio di penetrazione mafiosa negli interventi di ricostruzione; il Gruppo Interforze Centrale per l’Expo Milano 2015 (GICEX); il Gruppo Interforze Tratta Alta Velocità (GITAV); il Gruppo Interforze Ricostruzione Emilia Romagna (G.I.R.E.R.).

Il traffico di droga. L’Italia ricopre un ruolo centrale nel transito delle sostanze stupefacenti (soprattutto eroina ed altri oppiacei) per la sua posizione geografica e per l’esistenza di un fortissimo mercato interno, controllato da tutte le organizzazioni criminali, sia italiane che straniere, che curano la fase dell’importazione e poi quella della commercializzazione. Nel 2015 sono state deferite all’Autorità giudiziaria 27.718 persone (63% italiani), distribuite in modo abbastanza omogeneo su tutto il territorio nazionale: 2.286 sono i casi relativi a reati associativi finalizzati al traffico illecito di stupefacenti; sempre nel 2015 sono stati sequestrati 84.000 kg. di droga, con un incremento in particolare dei sequestri di cocaina.

Contraffazione. Forte interesse dei gruppi criminali nel settore della contraffazione e in quelli, strettamente correlati, della pirateria audiovisiva e digitale e dell’abusivismo commerciale. Sono moltissimi gli articoli interessati (pelletteria, abbigliamento, software informatici, piccoli elettrodomestici, medicinali, alimenti, tabacchi, giocattoli etc).  Si tratta di fenomeni in crescita anche per l’espansione della commercializzazione di prodotti contraffatti via web. Nel 2015 sono state effettuate oltre 56.000 operazioni di contrasto del fenomeno della contraffazione, dell’abusivismo commerciale e della pirateria audiovisiva e digitale, con l’arresto di 211 soggetti, altri 11.939 denunciati in stato di libertà e l’irrogazione di 35.000 sanzioni amministrative.

Il furto di rame. La relazione fornisce elementi anche sulle attività di contrasto dei furti di rame, che generano un danno alle imprese coinvolte e provocano spesso l’interruzione di pubblici servizi essenziali.

Traffico di esseri umani. Alcuni gruppi criminali operano in stretto accordo tra loro per utilizzare i forti flussi migratori al fine di favorire l’immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani ed il loro sfrutttamento: si tratta di organizzazioni in grado di gestire tutte le fasi, dalla selezione dei soggetti nei Paesi di origine fino al superamento dei confini.

Cosa Nostra. Il controllo del territorio ed il traffico di sostanze stupefacenti consentono un rifinanziamento continuo a Cosa Nostra, impegnata soprattutto nei comparti dell’edilizia, dello smaltimento dei rifiuti, nella gestione delle attività commerciali, del gioco lecito ed illecito, del settore agroalimentare, oltre che alle grandi opere infrastrutturali e delle energie alternative. Cosa Nostra si radica sempre più nelle regioni del centro – nord.

‘Ndrangheta. Anche questo gruppo criminale continua a espandersi su tutto il territorio nazionale, grazie alla fortissima capacità di infiltrarsi nelle istituzioni, utilizzando un vero e proprio sistema criminale lobbistico capace di vantare forti complicità con settori della pubblica Amministrazione.

Camorra. Il quadro di tale organizzazione è molto frammentato con lotte e faide tra i diversi gruppi per il controllo del territorio. Un fenomeno particolare è quella della c.d. “Paranza dei bambini” con baby gang impegnate non solo in funzione di “vedetta” ovvero di azioni di microcriminalità ma anche come esecutori di “sentenze” di omicidio per testimoni scomodi o esponenti di gruppi rivali. Oltre al traffico di droga, settori di specifico interesse delle formazioni camorristiche sono quelli delle scommesse on-line, della contraffazione e della gestione illecita dei rifiuti.

Criminalità organizzata pugliese. Molto frammentata anche la realtà criminale pugliese, dedita soprattutto al traffico di droga e armi, al contrabbando, al racket, a gioco e scommesse e al traffico di esseri umani.

Gruppi criminali stranieri. La relazione fornisce informazioni dettagliate anche sulle organizzazioni stranieri operanti in Italia di origine albanese, romena, cinese, nigeriana e nordafricana.