Premessa. Il Ministro dell’Interno, ai sensi della legislazione vigente, predispone una relazione annuale al Parlamento sullo stato delle forze di polizia, ordine pubblico e criminalità organizzata (Doc. XXXVIII). In questa scheda sono sintetizzati i principali aspetti della relazione inviata alle Camere il 14 gennaio 2016 (riportata in allegato).

Il contesto generale di riferimento. La relazione sottolinea la forza ed il radicamento delle organizzazioni criminali operanti sul territorio nazionale, nonostante gli sforzi compiuti da magistratura e forze dell’ordine ed i significativi risultati dell’attività repressiva, che hanno determinato anche grandi mutamenti ai vertici di tali organizzazioni. Si evidenzia in particolare la capacità di reinvestire gli ingenti profitti derivanti da attività illegali (in primis il traffico di stupefacenti, ma anche la commercializzazione di merce contraffatta, le scommesse ed il gioco d’azzardo illegale, la prostituzione, il furto del rame) per infiltrarsi nell’economia legale (in particolare nei settori dell’edilizia, dell’energia alternativa, dei rifiuti, del gioco legale) e di estendere via via la propria influenza anche in aree diverse da quelle tradizionali, spesso in assenza di chiare manifestazioni di intimidazione e violenza nei confronti della popolazione residente. Alcuni gruppi, come l’ndrangheta, sono in grado di influire in modo decisivo sulle amministrazioni pubbliche al fine di indirizzarne le scelte concrete e ricavarne vantaggi economici importanti per le imprese ad esse collegate. La relazione presenta un quadro aggiornato dell’evoluzione dei diversi gruppi criminali sia italiani (mafia, ‘ndrangheta, camorra, criminalità pugliese) sia stranieri (albanese, rumena, cinese, nigeriana, nordafricana) e delle rispettive aree di azione.

L’attività di contrasto delle mafie. I dati che seguono sottolineano l’impegno profuso per contrastare le organizzazioni criminali. Nel corso del 2014 sono state portate a termine numerosissime operazioni di polizia, di cui 178 particolarmente rilevanti, con l’arresto di 1.868 persone. Sono stati, inoltre, catturati 78 latitanti di particolare rilievo, dei quali 13 latitanti pericolosi e 65 altri latitanti di rilievo. Per quanto concerne le misure di prevenzione patrimoniale, sono stati sequestrati 17.078 beni, per un valore di circa 7 miliardi di euro e ne sono stati confiscati 5.049, per un valore di circa 1 miliardo di euro. Nel corso dell’anno sono stati sciolti, per infiltrazione della criminalità organizzata, 11 Consigli comunali (6 in Calabria, 1 in Campania, 3 in Sicilia ed 1 in Puglia).

In questo quadro una notevole importanza riveste l’azione congiunta delle forze di polizia, attraverso la creazione di gruppi interforze, volta a monitorare gli appalti di alcune importanti opere pubbliche e contrastare così i tentativi di infiltrazione dei gruppi mafiosi. Il modello adottato in occasione della ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila è stato replicato, con buoni risultati, con riferimento all’Expo, all’Alta velocità e alla ricostruzione dopo il sisma in Emilia Romagna, attraverso controlli a tappeto sulle imprese interessate.

La relazione fornisce infine un quadro riassuntivo dei provvedimenti legislativi adottati nell’ultimo anno per una più efficace lotta delle organizzazioni criminali.

Ministero interno relazione gennaio 2016