Introduzione. Nel 2021 la crisi economica, alimentata sensibilmente dalla pandemia da Covid­19, ha inciso pesantemente sul mondo imprenditoriale, colpendo anche attività commerciali e artigianali storiche. Nel contempo, la stessa crisi ha consentito la nascita di nuove modalità imprenditoriali e l’implementazione di quelle già esistenti, basti pensare al “boom” del settore dell’“e­-commerce” e alla ristorazione “porta a porta”.

La Struttura Commissariale, nonostante la crisi in atto, ha mantenuto un dialogo costante con le Prefetture e l’ha altresì intensificato nella fase che precede il “momento deliberativo” al fine di ridurre il più possibile i tempi istruttori e di garantire una maggiore, tempestiva ed efficace inclusione sociale degli operatori economici e dei titolari di “partita IVA” particolarmente esposti alle intimidazioni e alle conseguenti difficoltà operative.

Il 2021 è stato un anno dedicato all’implementazione delle prassi condivise coi soggetti ­pubblici e privati­ appartenenti alla “rete” del disegno solidaristico, configurato dalle Leggi 7 marzo 1996, n. 108 e 23 febbraio 1999, n. 44, partendo, in particolare, dall’istituzione del Comitato di solidarietà, autorevole Organo collegiale che preposto al “reinserimento nell’economia legale” delle vittime. I piani di investimento presentati dagli artigiani, commercianti, imprenditori, riconosciuti “vittime di usura” dal Comitato di solidarietà, costituiscono la necessaria condizione per accedere mediante la concessione di un mutuo decennale senza interessi­ ai benefici in questione. Ad oggi, però, molto spesso un significativo numero degli stessi piani appare limitato al solo assolvimento dei debiti pregressi e, quindi, non pienamente finalizzato all’effettiva ripresa degli interessati nell’attività economica originaria, contravvenendo in tal modo alla “ratio” della norma. Per questo motivo la Struttura Commissariale ha proposto di inserire la figura del “tutor” con la possibilità di predisporre, in favore dei beneficiari, di concerto con professionisti ed esperti di settore, piani di investimento “tutorati”.

Sono stati inoltre ulteriormente potenziati piani di intervento sul territorio grazie alla presenza commissariale, che risulta impegnata sia nella sottoscrizione di protocolli che in specifici momenti formativi (es.: quelli di condivisione delle periodiche relazioni informative prefettizie sui fenomeni estorsivi ed usurari e quelli di costante dialogo con le Associazioni antiracket e antiusura, iscritte negli Albi prefettizi provinciali).

Altro importante risultato è stato conseguito con la promozione sul territorio di specifici sportelli di “Prevenzione di usura e di sovra-indebitamento delle famiglie”: i Confidi, le articolazioni territoriali dell’ABI, le associazioni di categoria ed antiusura e le Camere di Commercio, con il coordinamento prefettizio, si sono impegnati mediante specifiche formule di natura pattizia a varie e “graduate” forme di intervento e di collaborazione, in primis attraverso attività di informazione e di sensibilizzazione, che si è sostanziata nella redazione di manuali e vademecum esplicativi che incoraggiano l’azione di “referenti” e “facilitatori” ­ nominati dagli istituti di credito utili nelle procedure di accesso al credito e alla concessione delle garanzie e che esortano gli operatori economici a denunciare gli usurai.

 

Capitolo 1 (Le attività del Comitato di solidarietà). Nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2021 sono pervenute alla Struttura 501 istanze, e nello specifico, 284 ai fini del beneficio economico dell’elargizione (per estorsione) e 217 per l’erogazione del mutuo (per usura), un numero complessivamente inferiore rispetto alle istanze presentate nelle annualità precedenti.

Nel corso del 2021 il Comitato si è riunito 32 volte e ha esaminato 1881 posizioni e deliberato la concessione di € 21.642.979,22.

Le deliberazioni hanno avuto il seguente esito:

Allo scopo di tutelare l’integrità del Fondo, il Comitato ha deliberato: ­

  • l’avvio di 82 procedimenti di revoca di benefici già concessi di cui 74 per estorsione, a causa della mancata prova del corretto reimpiego delle somme elargite in un’attività economica di tipo imprenditoriale (come previsto dall’art. 15 della legge n. 44/1999) e 8 per usura (nelle ipotesi tassativamente previste dall’art. 14, comma 9, della legge, n.108/1996);
  • l’adozione di 35 provvedimenti di revoca di cui: 31 relativi a elargizioni per le quali i beneficiari non hanno dimostrato il corretto reimpiego (art. 15 della citata legge n. 44/1999) e 4 relativi a mutui, poiché i procedimenti penali si sono conclusi con provvedimento di archiviazione ovvero con sentenza di non luogo a procedere, di proscioglimento o di assoluzione.

Nella seguente tabella vengono riportati gli importi, suddivisi su base regionale, destinati ai cd. “terzi danneggiati”, ossia da quelle persone che, pur non rivestendo la qualità di vittima delle richieste estorsive, hanno subito danni a beni mobili o immobili di loro proprietà per effetto delle attività malavitose connesse a richieste estorsive o ad intimidazione ambientale dirette verso altri:

 

Capitolo 2 (Il contenzioso – questioni interpretative). Dal punto di vista statistico, nel corso dell’anno 2021, sono stati proposti, avverso i decreti commissariali di concessione o di diniego dei benefici previsti dall’art. 14 della legge 7 marzo 1996, n. 108 e dalla legge 23 febbraio 1999, n. 44:

  • 26 ricorsi ai Tribunali Amministrativi Regionali (11 avverso i decreti in materia di estorsione e 15 avverso decreti in materia di usura);
  • 3 ricorsi straordinari al Capo dello Stato (2 avverso decreti in materia di estorsione e 1 di usura);
  • 6 atti di citazione presso i Tribunali Civili per estorsione e usura.

Sono stati proposti, altresì, 3 ricorsi avverso sentenze favorevoli all’Amministrazione, rispettivamente indirizzati 1 al Consiglio di Stato e 2 alla Corte di Appello.

Capitolo 3 (Le attività sul territorio).  Una delle direttrici progettuali su cui ci si è orientati è stata quella di informare e far conoscere le attività della Struttura Commissariale nonché formare Operatori opportunamente “preparati” ad affrontare la problematica del contrasto all’usura e all’estorsione. In linea con le direttive operative impartite dal Governo, si è deciso di impiegare al massimo le tecnologie informatiche intervenendo “da remoto” ai più significativi eventi istituzionali promossi, ma anche promuovendo e/o aderendo anche ai “webinar” e alle modalità didattiche “a distanza” presso gli Istituti di formazione.

Numerose iniziative sono state rivolte a diffondere la conoscenza degli strumenti a disposizione delle vittime e a informare i cittadini dell’attività dell’Ufficio, in un’ottica di trasparenza dell’attività amministrativa e di servizio alla collettività, come ad esempio lo spot radiotelevisivo “Chi sceglie trova lo Stato”, che ha contribuito a portare all’attenzione di una molteplicità di destinatari, il messaggio di esortazione alla denuncia.

L’esigenza di far conoscere la possibilità di rivolgersi al Fondo di solidarietà è stata rafforzata anche dagli esiti dello studio condotto dall’Università Commerciale “Bocconi”, che ha evidenziato una scarsa conoscenza da parte del cittadino medio delle complessive attività di sostegno economico offerte dalle Istituzioni con le leggi 7 marzo 1996, n. 108 e 23 febbraio 1999, n. 44.

Ciò ha indotto l’Ufficio ad adottare una più intensa strategia comunicativa, dispiegata attraverso l’intervento diretto del Commissario o di dirigenti dell’Ufficio, a tutti gli eventi promossi negli ambiti territoriali sui temi del Racket e dell’Usura.

 

Capitolo 4 (Le attività formative presso gli istituti di polizia). Nelle Scuole di formazione degli Operatori di Polizia è stato posto in essere un fitto programma di incontri finalizzato alla divulgazione del lavoro svolto in favore delle Vittime, dato che l’esperienza degli ultimi anni aveva rivelato che lo strumento del Fondo della possibilità di erogazione di benefici economici alle vittime di estorsione e di usura, era poco conosciuto dalle FF.OO. La conoscenza degli strumenti di sostegno, che hanno un preminente valore di prevenzione e di solidarietà, assume infatti particolare importanza nella fase dell’approccio alle vittime di racket e di usura, che devono essere incoraggiate e sostenute nel delicato momento in cui si schierano apertamente dalla parte della legalità. Di seguito vengono riportati gli eventi organizzati:

  • 03.2021: Scuola Superiore di Polizia, 109° Corso di formazione per Commissari della Polizia di Stato;
  • 07 e 11.06.2021: “Scuola Allievi Ufficiali Carabinieri” di Roma, 199° Corso di formazione per Ufficiali;
  • 09.2021: Accademia Comparto Aeronavale “Dragone” Scuola Guardia di Finanza di Castelporziano (RM), giornata formativa sui temi antiracket e antiusura per Allievi Ufficiali della Guardia di Finanza;
  • 09.2021: seminario di formazione online, promosso dalla Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza ­ Coppito (AQ);
  • 11.2021: 10° corso triennale allievi marescialli dei Carabinieri, presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze.

 

Capitolo 5 (La presentazione dello studio dell’Università Bocconi). Il 21 luglio, con un intervento del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è stato presentato presso la Prefettura di Milano lo studio sul “Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e di usura”, curato dall’Università “Bocconi”, in collaborazione con la Struttura commissariale e la Concessionaria CONSAP S.p.A.

I ricercatori hanno avviato una significativa “profilazione” delle vittime che hanno, negli anni, presentato istanza e dallo sviluppo dei dati è emerso che il numero di richieste di accesso al Fondo di solidarietà per le vittime di racket e usura non corrisponde al numero delle denunce, anche a causa del fatto che spesso chi si rivolge al Fondo al momento di denunciare non ne conosce ancora l’esistenza. Una più ampia diffusione della conoscenza del Fondo consentirebbe di vincere la diffidenza dei cittadini nei confronti delle Istituzioni.

I ricercatori dell’Università “Bocconi” hanno costruito un “database” con 5.000 richieste alle quali il Fondo ha dato finora risposta, dalla quale emerge che le domande di accesso al Fondo sono più frequenti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, regioni dove sono tradizionalmente “allocate” le principali organizzazioni criminali mafiose, che di usura e racket si servono per controllare il territorio e infiltrare l’economia locale.

Quanto ai settori economico-­produttivi più colpiti, i dati esaminati confermano le evidenze processuali: coltivazioni e connessi (15,9%), commercio al dettaglio (15,2%), attività servizi di ristorazione (13,8%), costruzione edifici (14,5%), commercio e riparazione autoveicoli e motocicli (9%).

 

Capitolo 6 (La sottoscrizione dell’”Accordo-Quadro” del 16.11.2021). Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (A.B.I.) Antonio Patuelli hanno sottoscritto al Viminale l’“Accordo ­ Quadro per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura”, che attualizza i contenuti di un precedente strumento pattizio siglato nel 2007, alla luce dei nuovi scenari sociali ed economici creatisi anche a seguito della grave crisi innescata dal Covid-19, che costituisce un fattore di rischio aggiuntivo per il possibile espandersi del fenomeno dell’usura.

L’obiettivo del patto in argomento – aperto all’adesione di soggetti pubblici e privati – è quello di:

  • individuare ulteriori azioni sinergiche di prevenzione e di contrasto alle condotte criminose;
  • favorire il dialogo e la collaborazione, rafforzando tutti i percorsi che facilitano l’accesso al credito legale e le attività di prevenzione, mediante l’educazione all’uso responsabile del denaro;
  • stimolare e motivare le vittime nella denuncia degli estorsori e degli usurai nella prospettiva dell’accesso ai benefici economici del Fondo.

Sono state riviste le funzioni e la composizione dell’Osservatorio Nazionale ed è stato affidato all’A.B.I. il compito di promuovere ulteriormente la diffusione, presso le proprie banche associate, della conoscenza dei Fondi per il sostegno alle vittime di usura e per la prevenzione dell’usura, proseguendo il necessario confronto con Confidi, Associazioni e Fondazioni antiusura, anche sul territorio, per il tramite delle Commissioni regionali A.B.I., oltre che mediante le Prefetture (vedasi testo integrale in Appendice).

Alla sottoscrizione hanno preso parte anche il Procuratore Nazionale Antimafia, l’Avvocato Generale dello Stato, il Capo del Servizio Rapporti Istituzionali di Vigilanza della Banca d’Italia, l’Amministratore Delegato della Concessionaria CONSAP S.p.A., il Presidente della Federazione Antiracket Italiana (F.A.I.), il Presidente di S.O.S. Impresa, il Presidente della Consulta Nazionale Antiusura e il Presidente di Fedart Fidi – Assoconfidi.

 

Capitolo 7 (Il progetto informatico “S.T.E.P. – Sviluppo tecnologico per l’accesso al Fondo di solidarietà e potenziamento organizzativo dell’azione del Commissario antiracket e antiusura”). Trattasi della nuova piattaforma per la gestione delle pratiche della Struttura Commissariale, che beneficia delle risorse economiche del PON “Legalità 2014­-2020” e che è volta ad incentivare la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.

In quest’ultimo anno il progetto è stato rafforzato ed è stata nominata un’apposita Commissione incaricata di validare i vari moduli di sviluppo della piattaforma informatica. A tal fine, si è inteso beneficiare del significativo contributo offerto da un dirigente della Prefettura di Roma, da un ingegnere della Consap S.p.A., nonché da un rappresentante di una delle Associazioni antiracket presente in seno al Comitato di solidarietà. La Commissione tuttora sta operando, di concerto con un dirigente della Polizia di Stato, cui sono state conferite le funzioni di Presidente e che viene coadiuvato da un funzionario di questo Ufficio. Le attività sino ad oggi svolte si stanno rivelando particolarmente utili in termini propositivi e stanno offrendo notevoli spunti migliorativi della piattaforma digitale.

Le informazioni raccolte hanno permesso di assicurare la più piena condivisione del patrimonio informativo e documentale disponibile. Significativo è risultato l’impegno volto alla creazione di una comunità di pratica e di apprendimento, per favorire il coinvolgimento, l’aggregazione e la collaborazione dei molteplici soggetti coinvolti nonché a fornire un adeguato supporto agli operatori delle Prefetture per la gestione di quei fascicoli cartacei non registrati nell’attuale piattaforma e per il necessario percorso di affiancamento. La condivisione dei risultati conseguiti attraverso il progetto STEP sarà, oggetto di una mirata campagna di sensibilizzazione e comunicazione rivolta sia ai soggetti istituzionali che all’opinione pubblica, con un particolare focus sulle Associazioni antiracket e antiusura, impegnate sul territorio in lodevoli progetti di accompagnamento e supporto alle vittime, che si ribellano ai fenomeni criminali.

 

Capitolo 8 (Il sistema di comunicazione istituzionale dell’Ufficio).

Nell’ambito degli esiti dello studio curato dalla Università Commerciale “Luigi Bocconi” si è rilevata “una scarsa conoscenza dell’esistenza e delle opportunità offerte dal Fondo, assieme all’importanza del ruolo sia informativo che di affiancamento svolto dalle associazioni e organizzazioni antiracket e antiusura…” Tale circostanza si è rivelata una opportunità che ha indotto l’Ufficio ad incrementare una più significativa strategia comunicativa, che si è dispiegata mediante una maggiore presenza agli eventi promossi dall’associazionismo di categoria, antiracket e antiusura, dalle Prefetture e da altri Enti pubblici che hanno consentito di rendere più “centrali” le tematiche di interesse di questa Struttura Commissariale. Anche le numerose interlocuzioni con persone dei più diversi contesti sociali, economici e professionali sono state una importante occasione per poter porre in essere iniziative di impatto nell’ambito della società civile. Cardini di questa più mirata strategia comunicativa sono, indubbiamente, da riscontrarsi in:

  • rinnovamento dei contenuti conoscitivi nella pagina web del Commissario Straordinario;
  • riprogrammazione dello spot radiotelevisivo “Chi sceglie trova lo Stato”, che aveva la finalità di porre al centro della riflessione la pericolosità dell’infiltrazione mafiosa, che avviene principalmente mediante il finanziamento e/o l’acquisizione delle proprietà imprenditoriali e commerciali o anche mediante strumenti coercitivi, come le intimidazioni e le estorsioni.

Nel complesso, la campagna di comunicazione ha consentito di dare un “alert” nel periodo più delicato della pandemia, consentendo un’ulteriore riflessione nella società civile tra gli effetti economici prodotti dal Covid­-19 e il rischio di infiltrazione mafiosa. Negli anni a venire l’attività di divulgazione e di comunicazione dei contenuti della legislazione di solidarietà dovrà essere incrementata ulteriormente mediante nuove campagne di informazione in grado di poter meglio contrastare tutti gli interessi economici delle organizzazioni criminali, la cui fisionomia cambia velocemente e adotta sempre più raffinate strategie. Le nuove campagne comunicative saranno pertanto orientate nei confronti dell’imprenditore in difficoltà ed esposto al prestito mafioso, attraverso i canali più avanzati dell’informazione e, quindi, con contenuti dedicati da veicolare anche mediante i “social” e il web. Solo attraverso una maggiore conoscenza degli strumenti normativi posti in essere fin dal 1996 può essere scoraggiata la presenza criminale delle mafie nel mercato, dato che incide sulla qualità della forza lavoro.

 

(a cura di Ludovica Simbula, Master APC dell’Università di Pisa)