Premessa

In questo documento sono sintetizzati i principali provvedimenti adottati dalle Regioni, ad integrazione della normativa statale, in materia di lotta alla criminalità. Si tratta sia di misure ordinamentali (istituzione di Commissioni, Osservatori, previsione di Giornate della memoria etc) sia di interventi di carattere finanziario (fondi per le vittime della criminalità organizzata, per iniziative nel campo della difesa della legalità, per progetti di riuso dei beni confiscati etc.).

Abruzzo

LEGGE n. 40 del 2004 Interventi regionali per promuovere l’educazione alla legalità e per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini.

Finanziamento di progetti per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini, a prevenire episodi criminosi e a promuovere la cultura della legalità (artt. 3 e 4)

Istituzione del Comitato Scientifico regionale permanente per le politiche della sicurezza e della legalità, cui spetta anche la presentazione di una relazione annuale (artt. 6 e 7)

Adesione al forum europeo per la sicurezza urbana (art. 8)

Giornata regionale per la legalità in memoria delle vittime del dovere e della criminalità (art. 9

Stanziamenti: 300.000 euro nel 2004 e rinvio a successive leggi di bilancio (art. 11)

LEGGE n. 42 del 2013 Norme in materia di Polizia amministrativa locale

Osservatorio regionale di polizia locale e sicurezza urbana, cui spetta anche la presentazione di una relazione annuale (art. 23)

Per i progetti finanziati nell’ambito del Programma Attuativo Regionale del Fondo per le Aree Sottoutilizzate 2007-2013 (P.A.R FAS)- linea di azione V.3.1.b. “Sostegno ai progetti per la Sicurezza e la Legalità” vedi le delibere  della Giunta regionale nn. 736 e 737 del 2012 e n. 363 del 2014.

Basilicata

LEGGE n. 21 del 2015, Nuove norme in materia di interventi regionali per la prevenzione e lotta ai fenomeni dell’usura e dell’estorsione, che abroga la precedente legge regionale n. 7 del 2011). Si prevede in particolare:

un Coordinamento regionale, con rappresentanti dell’amministrazioni locali e statali e dell’associazionismo, per attivare  campagne di sensibilizzazione e di informazione e supportare il lavoro di prevenzione e di contrasto al racket e all’usura svolto dalle associazioni art. 3);

un Fondo regionale di prevenzione e solidarietà per le vittime dell’usura e dell’estorsione per interventi di assistenza legale, prevenzione, contributi una tantum, iniziative di microcredito a singoli cittadini e ad associazioni; le erogazioni a carico del Fondo regionale (375.000 euro nel 2015) sono gestite sulla base di un piano d’azione annuale (artt. 5ss).

Calabria

La legge regionale n. 9 del 2018 Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza racchiude in un testo organico le disposizioni per il contrasto dell’ndrangheta e la promozione della legalità , abrogando le precedenti disposizioni in materia (sottoelencate). Per un’analisi dettagliata della normativa consulta questa scheda

Precedenti interventi

LEGGE n. 50 del 2002 (come modificata dalla legge N. 6/2011) Istituzione di una commissione consiliare di inchiesta sulla ‘ngrangheta (Per l’attività della commissione contro la ‘ndrangeta vedi il sito della regione)

LEGGE n. 3 del 2005 Piano degli interventi relativi ai beni confiscati alla mafia, con finanziamento per complessivo 1 milione di euro per la copertura integrale dei mutui sottoscritti dai comuni per lavori di ristrutturazione

LEGGE n. 5 del 2007 Promozione del sistema integrato di sicurezza: finanziamento progetti tra i quali quelli per la fruizione di beni confiscati alla mafia. La stessa legge disciplina inoltre i compiti della Consulta antimafia

LEGGE n. 7 del 2006 e LEGGE n. 10 del 2007 Contributi per complessivi 535 mln per cooperative che gestiscono beni confiscati alla mafia: vedi anche DELIBERA GIUNTA 28-9-2007 n. 634 sui criteri di ripartizione del contributo tra diversi soggetti.

LEGGE N. 20 DEL 2007. Contributi per riutilizzo beni confiscati per la realizzazione di centri antiviolenza e case di accoglienza (art. 5).

DELIBERA GIUNTA 28-9-2007 n. 633 Aggiornamento ed integrazione Delib.G.R. 28 dicembre 2006, n. 926 sui lavori socialmente utili (include attività volte al riattamento beni confiscati alla mafia)

LEGGE 16-10-2008 n. 31. Interventi regionali in materia di sostegno alle vittime della criminalità e in materia di usura – assistenza legale e consulenza – nonchè a favore dei testimoni di giustizia e delle associazioni che svolgono attività di sensibilizzazione, formazione antimafia (in particolare artt. 4-12). Giornata della memoria con iniziative varie (art. 13); Costituzione di norma della regione come parte civile (art. 14); Relazione annuale sulla legge (art.15).

Sul Fondo di solidarietà vedi anche Delib. G.R. 16-12-2009 n. 854 (programma annuale di interventi), Delib.G .R. 19-10-2009 n. 648 (approvazione definitiva regolam 15/2009) e Reg. reg. 19 ottobre 2009, n. 15 (criteri di ripartizione del fondo) e Reg. reg. n. 1 del 2007.

DELIBERA GIUNTA 9-3-2009 n. 96 Protocolli di collaborazione tra la Regione Calabria e le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna per lo svolgimento di campi estivi presso associazioni antimafia calabresi. Approvazione programma di lavoro anno 2009

LEGGE N. 28 DEL 2010: affidamento di beni confiscati a soggetti pubblici o privati per la loro trasformazione in impianti sportivi (art. 13)

DELIBERA GIUNTA 6-12-2010 n. 775 Approvazione Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Calabria sull’impiego dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575

LEGGE 7 marzo 2011, n. 3 Interventi regionali di sostegno alle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e disposizioni in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell’imprenditoria

Misure di sostegno delle imprese vittime dell’andrangheta, anche attraverso canali preferenziali negli appalti pubblici o per l’affidamento di lavori (art. 1) e risoluzione dei contratti della p.a. in caso di mancata denuncia (art. 2)

LEGGE 7 marzo 2011, n. 7 Istituzione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali in Calabria: il provvedimento è stato dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale (sentenza 34 del 2012)

DELIBERE G.R. nn. 205 e 415 sul POR Calabria FESR 2007/2013 (riutilizzo dei beni confiscati)

DELIBERA Giunta n. 439 del 2013 , finanziata con complessivi 900.000 euro dalla legge regionale n. 56 del 2013, art. 8, riguardante il rafforzamento della cooperazione internazionale nell’area della gestione, uso e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata

Campania

LEGGE n. 39 del 1985 Provvedimenti a favore delle scuole campane per lo sviluppo della coscienza civile contro la criminalità camorristica

LEGGE n. 23 del 12 dicembre 2003 finanziamenti (contributi – 1 mln nel 2006 – e fondo di rotazione (500.000 euro) per progetti di recupero dei beni confiscati. Rinvio a leggi di bilancio per ulteriori finanziamenti

LEGGE n. 11 del 9 dicembre 2004. Misure di solidarietà in favore delle vittime della criminalità. Interventi integrativi di quelli nazionali stabiliti con programma annuale dalla Giunta. Fondi per complessivi 7 mln nel triennio 2005-2007, Costituzione di Consulta delle associazioni antiracket

DELIBERA GIUNTA 30-11-2006 n. 2006 approvazione del documento FAS (Fondo aree sottoutilizzate) sull’impiego delle risorse per riutilizzo di beni confiscati (5 mln di euro): successiva DELIBERA GIUNTA 842 del 2007 sulla concreta destinazione delle risorse

DELIBERA GIUNTA n. 2352 del 29 dicembre 2007 sulla costituzione della Fondazione Pol.i.s., per consolidare il sistema di governance in materia di riutilizzo dei beni confiscati e di aiuto alle vittime innocenti della criminalità.

LEGGE n. 7 del 16 aprile 2012 Nuovi interventi per la valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Nuovo Fondo per finanziare iniziative (nuove e vecchie) riguardanti riutilizzo beni confiscati, con limite di 25.000 euro per il primo anno e 50.000 per i successivi (250.000 euro il primo anno); fondi cui accedere con bando pubblico da parte di comuni, soggetti che gestiscono, associazioni. (artt. 1 e 2).

Fondo di rotazione per piani di utilizzo e spese progettuali (art. 3).

Fondo per ammortamento prestiti (art. 4): risorse definite con successiva legge di bilancio. Previsione di un Protocollo d’intesa con altre Amministrazioni pubbliche e favorire riutilizzo imprese e creazione di un Osservatorio sui beni confiscati (artt. 6 e 7).

Utilizzo anche delle risorse di cui al Programma operativo fondo sociale europeo (FSE) 2007-2013, al Programma operativo fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2007-2013, nonché al Piano di sviluppo rurale (PSR) 2007-2013) (art. 8). Vedi anche il POR 2000-2006

Con la legge 12 del 2012 è stata abrogata la legge n. 23 del 2003: Interventi a favore dei comuni ai quali ai sensi dell’articolo 3 della legge 7 marzo 1996, n. 109, sono stati trasferiti beni confiscati alla delinquenza organizzata (rifinanziata con legge regionale 24 del 2005, Previsione fondo nella legge di bilancio di 500.000 euro nel 2006 e 2007 per contributi a comuni e associazioni per il riutilizzo beni confiscati alla mafia).

DELIBERA GIUNTA 13-9-2013 n. 369 Approvazione Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Calabria per la realizzazione di “Progetti di impiego dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ai sensi del D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159: realizzazione e sviluppo di progetti di educazione alla legalità promossi dal MIUR e dalla Regione Campania con il diretto coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche del territorio attraverso Accordi di reti tra Scuole e/o reti interistituzionali nel rispetto dei principi di autonomia scolastica

E’ stata istituita presso il Consiglio regionale una commissione speciale (la III) che si occupa tra l’altro anche dei beni confiscati

Emilia Romagna

La Regione ha approvato nell’ottobre del 2016 un nuovo testo unico (legge n. 18 del 2016) che cui sono raccolte in modo organico numerose e importanti misure di prevenzione e contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata, sviluppando ulteriormente gli interventi adottati in passato (in particolare con la legge n. 3 del 2011). Nel corso dell’iter sono state introdotte disposizioni specifiche anche con riferimento al gioco d’azzardo.

Il piano regionale di intervento. L’art. 3 prevede un piano annuale approvato dalla Giunta, sentita la Consulta regionale per la legalità e la cittadinanza responsabile (la cui composizione, definita dall’art. 4, è volta ad assicurare un’ampia partecipazione della società civile; un’apposita Consulta è prevista per il settore edile, art. 29), che indicherà anche le risorse finanziarie e organizzative. A tal fine sono utilizzate le analisi dell’Osservatorio regionale (art. 5), cui spetta il costante monitoraggio sui fenomeni di infiltrazione mafiosa e malavitosa nelle istituzioni locali e nell’economia, che si avvale del Centro di documentazione di cui all’art. 6. E’ prevista una relazione triennale della Giunta sull’attuazione delle misure (art. 45).

I progetti di promozione della legalità. Sono incentivate tutte le iniziative per lo sviluppo della cultura della legalità sviluppate d’intesa con i diversi livelli istituzionali, ivi incluse le società a partecipazione regionale, che comprendono anche il potenziamento dei programmi di formazione del personale e lo sviluppo della trasparenza delle pubbliche amministrazioni. In tale ambito un ruolo significativo è attribuito alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale, alle organizzazioni sindacali, agli ordini professionali, alle associazioni degli imprenditori e di categoria e alle cooperative sociali, oltre che alle scuole ed università (artt. 7-11 e 15-16).

E’ confermato l’impegno a tutelare la comunità dalle infiltrazioni mafiose e dalla corruzione, anche attraverso la costituzione in giudizio (art. 12).

Contratti di lavori, servizi e forniture. Numerose disposizioni sono volte a rafforzare i fenomeni di corruzione ed illegalità a partire dal settore degli appalti pubblici. Tra le misure previste:

  • valorizzazione del rating di legalità delle imprese e creazione di elenchi di merito, a partire dal settore dell’edilizia ed in tutti i comparti a maggior rischio di infiltrazione mafiosa (art. 14);
  • monitoraggio costante degli appalti pubblici, anche in collaborazione con l’Autorità anticorruzione (art. 24);
  • riduzione delle stazioni appaltanti, favorendo la funzione di centrale unica di committenza esercitata dalle unioni di comuni (art. 25);
  • promozione della responsabilità sociale delle imprese, al fine di favorire il pieno rispetto delle normative e dei contratti sulla tutela delle condizioni di lavoro (art. 26);
  • misure specifiche riguardano il settore dell’edilizia, nel solco delle disposizioni dettate dalla legge n. 11 del 2010: in particolare sono valorizzate nei bandi di gara le soluzioni volte ad assicurare il massimo rispetto dell’ambiente e delle condizioni di sicurezza dei lavoratori; è prevista l’intensificazione dei controlli e il possesso della certificazione antimafia per tutti gli interventi edilizi di importo superiore a 150mila euro (artt. 27-34);
  • misure specifiche anche per il settore dell’autotrasporto e facchinaggio (secondo le finalità già precisate dalla legge n. 3 del 2014) e in quelli del commercio, turismo, agricoltura e della gestione dei rifiuti, anche al fine di contrastare i fenomeni del caporalato e dello sfruttamento della manodopera (artt. 35-42);

Altri interventi. Il testo unico comprende inoltre misure specifiche con riguardo alle seguenti materie:

  • assistenza alle vittime dell’usura e del racket ed alle vittime innocenti delle organizzazioni criminali ed iniziative di prevenzione del fenomeno dell’usura, anche con riferimento ai soggetti indebitati a causa della loro dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (artt. 17–18 e 22-23);
  • sostegno per il recupero di immobili confiscati ed il loro riutilizzo a fini sociali e per la salvaguardia dei livelli occupazionali delle aziende sequestrate (artt. 19-21).

Giornata della memoria. Il testo unico conferma la data del 21 aprile quale giornata dedicata alla promozione, informazione e sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio (art. 43).

Associazione “Avviso Pubblico”. La legge ribadisce l’adesione all’associazione, che raccoglie regioni ed enti locali nella lotta alle mafie e alla corruzione (art. 44).

Contrasto del gioco d’azzardo patologico. Il testo unico contiene diverse disposizioni in materia, ad integrazione della legge regionale n. 5 del 2013. Innanzitutto è disposto il diniego del patrocinio da parte della Regione e degli enti locali ad eventi che ospitano o pubblicizzano attività legate al gioco d’azzardo; sono poi introdotte limitazioni all’apertura delle nuove sale giochi e sale scommesse anche attraverso l’introduzione del c.d. distanziometro da luoghi “sensibili” come istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, oratori e luoghi di aggregazione giovanile, attribuendo ai Comuni il potere di individuare ulteriori luoghi sensibili all’interno del proprio territorio: tali limitazioni si applicano anche ai casi di trasferimento della concessione e trasferimento di sede (artt. 46-48).

Abrogazioni. Con il nuovo testo unico sono abrogate le leggi regionali n. 3 del 2011 (legge sulla trasparenza), n. 11 del 2010 (interventi in materia di edilizia) e n. 3 del 2014 (autotrasporto e facchinaggio).

Friuli Venezia Giulia

Legge n. 21 del 2017  Norme in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e di stampo mafioso e per la promozione della cultura della legalità prevede in particolare:

  • l’istituzione di un osservatorio regionale antimafia con il compito di monitorare l’attuazione delle misure previste dalla legge regionale e dalla normativa nazionale di contrasto delle organizzazioni criminali, con particolare riferimento al settore degli appalti;
  • la promozione di iniziative di sensibilizzazione (in particolare in ambito scolastico) e prevenzione riguardanti i reati di stampo mafioso o per attività di assistenza legale e l’attività di supporto psicologico per le vittime dell’usura o dell’estorsione;
  • la destinazione di contributi volti a favorire il recupero dei beni confiscati;
  • lo stanziamento di 170.000 euro nel biennio 2017-2018.
Lazio

LEGGE n. 15 del 2001 (e successive modificazioni: vedi in particolare la legge n. 5 del 2005, la legge n. 4 del 2006 e la legge n. 12 del 2015). Promozione di interventi volti a favorire un sistema integrato di sicurezza nell’ambito del territorio regionale.

Sono previsti finanziamenti per riutilizzo beni confiscati alla mafia (art. 2), secondo gli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale, dopo ampia consultazione (art. 5). E’ previsto un Osservatorio tecnico sulla legalità, con partecipazione anche di associazioni e di  rappresentante del Centro operativo di Roma della Direzione Investigativa Antimafia, con il compito tra l’altro di promuovere protocolli di intesa tra la Regione ed i soggetti pubblici competenti sulle modalità di acquisizione dei dati relativi ai beni confiscati alla criminalità organizzata, in modo da poterli diffondere ai comuni e agli altri soggetti interessati (art. 8).

LEGGE n. 23 del 2001 (come modificata da legge n. 4 del 2006). Interventi regionali per prevenire e combattere il fenomeno dell’usura. Creazione di un Fondo affidato alla società regionale Unionfidi Lazio a garanzia dei finanziamenti concessi da banche o per assistenza legale e consulenza professionale a vittime dell’usura. Unionfidi deve presentare ogni anno resoconto analitico di gestione (1,3 milioni per il 2013??).

Per il funzionamento dell’Osservatorio erano stati inizialmente previsti 500.000 euro il primo anno e 300.000 euro per i successivi. Nel programma della Giunta si parla di recente ampliamento delle funzioni conferite all’Osservatorio con riferimento ad indagini conoscitive sui passaggi di proprietà delle imprese, sugli appalti e su tutti gli aspetti connessi al riciclaggio di capitali mafiosi e ai reati di natura economica

LEGGE n. 27 del 2007 Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2008 : finanziamenti per complessivi 10,2 mln di euro annui (anni 2008-2011) per progetti per la promozione di interventi volti a favorire un sistema integrato di sicurezza nell’ambito del territorio regionale: con successiva deliberazione della G.R  30-5-2008 n. 406 sono strati definiti gli Indirizzi per la concessione dei finanziamenti.

LEGGE n. 31 del 2008 Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2009 : finanziamenti per complessivi 2,3 mln di euro annui (anni 2009-2011) per progetti di riutilizzo e riconversione dei beni confiscati alla mafia (art. 45). Con successiva Delib.G.R. 20-3-2009 n. 168 sono stabiliti criteri e modalità per la concessione di contributi per progetti.

LEGGE n. 24 del 2009 Disposizioni per favorire l’uso sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Sono istituiti un fondo di rotazione per l’estinzione delle ipoteche o di altri gravami trascritti sui beni confiscati alle organizzazioni criminali (art. 7) ed un fondo di garanzia per facilitare l’accesso al credito dei soggetti assegnatari dei beni confiscati (art. 8). E’ inoltre istituita l’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali (ABECOL ). Con REGOLAMENTO REGIONALE 13-6-2013 n. 10 è stato stabilito il Regolamento di organizzazione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali nel Lazio (ABECOL), che svolge attività tecnico-operative – anche a favore degli ee.ll. e altri enti pubblici (previe apposite intese) per favorire l’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. La recente LEGGE N. 7 DEL 2014 ha soppresso l’ABECOL, trasferendone le funzioni alla direzione regionale competente in materia di politiche sociali e sicurezza.

DELIBERA n. 575 del 2011. Criteri e modalità per la concessione di contributi per progetti riguardanti la ristrutturazione, riqualificazione e l’uso sociale di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata: il Prefetto della Provincia di Roma è l’assegnatario delle risorse disponibili sul capitolo R45526 per complessive euro 300.000 (spesa corrente) , e sul capitolo R46508, per complessive euro 1.000.000 (spesa in conto capitale), dell’esercizio finanziario 2011. Una commissione tecnica decide in ordine al finanziamento dei singoli progetti.

PROTOCOLLO D’INTESA: La Regione ha sottoscritto nel marzo 2014 il Protocollo d’intesa promosso dal Tribunale di Roma per facilitare il riutilizzo dei beni confiscati (vedi anche delibera della Giunta regionale n. 501 del 2014)

LEGGE N. 12 del 2015, disposizioni a tutela della legalità e della trasparenza nella Regione Lazio, che prevede:

  • l’integrazione dell’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità e disposizioni sul suo funzionamento (art. 1);
  • il divieto, da parte della Regione, degli enti dipendenti, del servizio sanitario e di tutti gli organismi controllati dalla Regione di concedere sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari ad associazioni, società, ivi incluse quelle cooperative e fondazioni che “contribuiscano con erogazioni in denaro superiori a 5mila euro, con beni o altre utilità di pari importo a favore di liste elettorali e di candidati alle cariche elettive regionali” (art. 2);
  • l’istituzione di un’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, con informazioni su incarichi ricoperti e su eventuali contributi ricevuti, e di un Elenco regionale dei “lobbisti”, nel quale siano iscritti i portatori di interesse (art. 2);
  • l’istituzione di una commissione speciale consiliare sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale, con il compito di effettuare studi, indagini conoscitive e approfondimenti sul tema; la relazione annuale è inviata anche alla commissione bicamerale antimafia (art. 3).
Liguria

LEGGE n. 7 del 2012 (e successive modifiche di cui alle leggi n. 2 e 3 del 2017) Iniziative regionali per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità. In particolare iniziative di sensibilizzazione e formazione per la difesa della legalità (artt. 3 bis e 3 ter); Collaborazione con Commissioni di inchiesta e con gli organismi statali (art. 4); Convenzioni con associazioni del terzo settore (art. 7); Iniziative culturali nelle scuole (art. 9); Contributi per il riutilizzo dei beni confiscati, in collaborazione con Agenzia nazionale per i beni confiscati e altre Amministrazioni e associazioni (art. 11 e 12); Fondo per le vittime della criminalità (art. 13); Osservatorio regionale (art. 14) e Tavolo della legalità (art. 15); Giornata regionale contro la mafia (art. 16); Partecipazione ad Avviso pubblico (art. 17); Relazione biennale sulla legge (art. 18); Costituzione di parte civile (art. 19)

In data 27 settembre 2016, con propria deliberazione n. 22, il Consiglio regionale ha recepito il Codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia, ai sensi dell’articolo 20 della l.r. 7/2012.

Vedi anche la legge 21-11-2013 n. 36 (Disposizioni in materia di agricoltura sociale) ed in particolare l’art 7 sulla destinazione prioritaria dei beni confiscati a coloro che svolgono agricoltura sociale).

Lombardia

LEGGE n. 6 del 2015 – Disciplina regionale dei servizi di polizia locale e promozione di politiche integrate di sicurezza urbana (artt. 4 e 27 sui patti locali di sicurezza urbana)

La LEGGE n. 17 del 2015 – Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità,  ha ampliato la gamma di interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria previsti dalle precedenti LEGGI n. 9 del 2011 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità) e LEGGE n. 2 del 2011,  ora abrogate.

Prevede la promozione di iniziative per la diffusione della cultura della legalità e della convivenza civile (in particolare artt. 5 e 7), anche in collaborazione con le associazioni di volontariato (art. 10); Interventi per la prevenzione e il contrasto in materia di tutela della salute e dell’ambiente (art. 6) e del fenomeno delle truffe ai danni della popolazione anziana (art. 8).

Adozione di procedure amministrative per prevenire e contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività svolte dall’amministrazione pubblica (artt. 12), istituzione di un Comitato regionale per la legalità e la trasparenza dei contratti pubblici (art. 13) e di un Comitato tecnico-scientifico cui partecipa anche un componente in rappresentanza del mondo delle associazioni che svolgono attività di educazione alla legalità (art. 14)

Previsione di un Codice di autoregolamentazione dei gruppi consiliari, ispirato alle migliori pratiche in materia di legalità, trasparenza, prevenzione e contrasto della corruzione; il responsabile dei gruppi non può aver subito una condanna, anche con sentenza non definitiva, per i reati previsti nei titoli II e III del libro secondo del codice penale (art. 15)

Adesione ad Avviso Pubblico (art. 17) e al Forum europeo per la sicurezza urbana (art. 18); Istituzione della “Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime” da celebrare il 21 marzo di ogni anno (art. 18)

Assistenza a vittime della criminalità organizzata, con contributi anche alle associazioni che svolgono attività di assistenza, destinato a progetti riguardanti iniziative informative sugli strumenti di tutela garantiti dall’ordinamento; assistenza di tipo materiale, con particolare riferimento all’accesso ai servizi sociali e territoriali; assistenza psicologica, cura e aiuto delle vittime; assistenza legale; campagne di sensibilizzazione e comunicazione degli interventi effettuati; organizzazione di eventi informativi ed eventi culturali (artt. 20-21)

Riutilizzo dei beni confiscati con istituzione di un apposito Fondo (art. 23); Istituzione di un Fondo regionale di prevenzione del fenomeno dell’usura e dell’estorsione, anche con contributi alle associazioni che operano in questo campo (artt. 24-30); Costituzione di parte civile della Regione nei processi contro la criminalità organizzata per fatti di particolare rilevanza e allarme sociale verificatisi nel territorio (art. 31); Relazione biennale della Giunta (art. 33)

Per i criteri di concessione dei contributi di alcuni dei progetti di cui alla legge n. 8 del 2012 vedi le delibere della Giunta nn. 1734 e 10/2210 del 2014. 

Marche

LEGGE n. 16 del 2014 Disposizioni per l’attuazione delle politiche regionali per la promozione della cultura della legalità prevede tra l’altro:

  • la stipula di convenzioni con le organizzazioni del terzo settore che operano nel campo dell’educazione alla legalità e al contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, ai fenomeni dell’usura e dell’estorsione e per il sostegno alle vittime dei reati (art. 4);
  • la concessione di contributi per il riutilizzo sociale dei beni confiscati (art. 7);
  • la costituzione presso la presidenza della Giunta regionale del Comitato per le politiche integrate della legalità 8art. 10);
  • la partecipazione ad Avviso pubblico (art. 13);
  • adesione a Forum italiano per la sicurezza urbana (art. 16);
  • una relazione della Giunta con cadenza biennale (art. 17);
  • un finanziamento complessivo di 200 milioni di euro per il 2014 (art. 18).

In precedenza erano state approvate la LEGGE n. 63 del 1995 (Provvedimenti a favore delle scuole marchigiane e della società civile per contribuire allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica nella lotta contro la criminalità organizzata e i poteri occulti con finanziamento di iniziative presso le scuole con stanziamento di 200.000 euro nel biennio 1995-1996 e costituzione di un Centro di documentazione sulla criminalità organizzata e i poteri occulti) e la LEGGE n. 11 del 2002 (Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità, con adesione a Forum italiano per la sicurezza urbana e creazione dell’Osservatorio regionale per le politiche sulla sicurezza e risorse complessive stanziate nel 2012: 586 milioni, secondo criteri indicati dalla Delib.G.R. 27-6-2012 n. 933)

Piemonte

LEGGE n. 11 del 2000 “Interventi regionali in materia di usura”. Si integrano con risorse regionali i fondi speciali antiusura costituiti dalle cooperative e dai consorzi di garanzia fidi (Confidi) nel limite del 20% delle erogazioni effettuate dallo Stato mediante l’apposito fondo statale di cui all’art.15 della Legge 108/96. Vedi anche Deliberazione della Giunta Regionale 16 giugno 2003, n. 68-9698 (definizione dei criteri di assegnazione dei contributi) D.D. 26 novembre 2013, n. 78 con impegno di 50.000 euro nel 2013

LEGGE 18 giugno 2007, n. 14 (come modificata dalle leggi n. 5 del 2008, n. 18 del 2013 e n. 2 del 2016). Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della ‘Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie (Vedi anche gli indirizzi contenuti nella Delib. C.R. 29-1-2008 n. 164-4574). In particolare: Giornata della memoria (art. 2); Iniziative nel campo della legalità (art. 4, 5,5 bis, 5 ter e 8), Istituzione di un Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata (Art. 5 quater); Assistenza a vittime della mafia (art. 6); Finanziamenti per recupero beni confiscati (art. 7); Costituzione di parte civile (art. 7 bis); Relazione biennale della Giunta (art. 11); Risorse complessive di 40.000 euro (art. 12)

LEGGE n. 23 del 2007. Norme in materia di sicurezza.

Art. 12: fondo per le vittime del terrorismo e della criminalità

Vedi anche Protocollo di intesa Regione – Cnipa che riguarda anche la gestione informatizzata dei dati sui beni confiscati

Puglia

LEGGE 23 marzo 2015, n. 12 Promozione della cultura della legalità, della memoria e dell’impegno (con abrogazione della LEGGE 3-4-2006 n. 7 Iniziative di promozione e solidarietà per contrastare la criminalità comune e organizzata: strumenti antiusura e antiracket).

In particolare sono previste: iniziative di educazione, formazione e ricerca e di promozione della legalità, in collaborazione con associazioni del terzo settore e della società civile (artt. 2-3); applicazione diffusa del rating di legalità (art. 4); promozione delle buone prassi degli enti locali e incentivi per gli enti locali virtuosi (art. 5); valorizzazione delle esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati (art. 6); fondo di sostegno per le vittime delle mafie e del terrorismo, corsia preferenziale per il collocamento nell’amministrazione regionale, attribuzione di permessi retribuiti e varie forme di assistenza (artt. 7-12); giornata della memoria (art. 13); costituzione di parte civile nei processi di mafia (art. 14)

LEGGE 16 aprile 2015, n. 25 Misure di prevenzione, solidarietà e incentivazione finalizzate al contrasto e all’emersione della criminalità organizzata e comune nelle forme dell’usura e dell’estorsione.

In particolare si dispone: istituzione dell’Albo antiusura e antiestorsione (art. 4); istituzione di un fondo regionale per la concessione di contributi (artt. 5-6); Consulta regionale antiusura e antiestorsione (art. 7); Osservatorio regionale sui fenomeni dell’usura e dell’estorsione (art. 8)

LEGGE 26 ottobre 2016, n. 29 Istituzione di una Commissione regionale di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia.

La Commissione svolge attività di monitoraggio delle azioni della criminalità organizzata anche con riferimento ai fenomeni corruttivi, specie quello connesso agli appalti e finanziamenti pubblici.

Dal 2005 approvato il programma “Bollenti spiriti” attraverso il quale si finanziano ogni anno iniziative riguardanti i giovani aventi ad oggetto tra l’altro la promozione della cultura della legalità e dell’antimafia (“Cantiere della Legalità”) e per il riuso sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata: vedi da ultimo la delibera G.R. 3-12-2013 n. 2328, che stanzia per questa finalità 90.000 euro nel 2013.

Sicilia

LEGGE n. 15 del 2008 Misure di contrasto alla criminalità organizzata. In particolare: concorso per il 50% al pagamento degli interessi a carico dei comuni per i prestiti contratti per finanziare gli interventi e le opere necessarie alla riutilizzazione ed alla fruizione sociale dei beni confiscati alla mafia ed assegnati ai comuni (art. 6); Fidejussioni a copertura prestiti richiesti dalle cooperative per le attività di progettazione e la realizzazione delle opere di adattamento (art. 7); Contributi specifici per società cooperative che gestiscono patrimoni confiscati (art. 9); Benefici per vittime della mafia (artt. 12-15)

Da ricordare anche:

LEGGE DI STABILITA’ n. 9 del 2013 (finanziamenti previsti dagli art. 12, 17 e 25): in particolare , l’art. 17 dispone per l’esercizio finanziario 2013, al fine di impedire la interruzione delle attività, un contributo di 70.000 di euro per la copertura delle spese di funzionamento a ciascuno dei consorzi di comuni che si occupano in Sicilia esclusivamente della gestione e della valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata (per un totale di 280.000 euro

LEGGE n. 3 del 2012 (La Regione concede agli enti locali che ne fanno richiesta contributi per la ristrutturazione e l’adeguamento dei beni immobili confiscati alla mafia, da destinare ai centri antiviolenza e alle case di accoglienza)

LEGGE n. 11 del 2011, art. 1 (esenzione dall’IRAP per imprenditoria femminile anche per progetti riutilizzo beni confiscati)

LEGGE n. 11 del 2010, art. 1 (per la destinazione a riutilizzo beni per rifugi sanitari)

Vedi anche D.P.Reg. 31-10-2007 Piano operativo regionale 2007-2013 (beni confiscati)

Toscana

LEGGE N. 11 DEL 1999 Iniziative informative e sensibilizzazione della cittadinanza e dei giovani (art. 1) e creazione del Centro di documentazione Cultura della Legalità Democratica (art. 5). Per i programmi attuativi vedi per il 2013 la Delibera del Consiglio regionale 11-9-2013 n. 77 (Direttive per la promozione della cultura della legalità democratica)

LEGGE 20-11-2006 n. 55 e successive modificazioni: Interventi a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata

LEGGE 29-12-2009 n. 86 (Strumenti di prevenzione dell’usura ed educazione all’uso consapevole del denaro)

LEGGE 3 aprile 2015, n. 42 (Istituzione dell’Osservatorio regionale della legalità)

Trentino Alto Adige

LEGGE PROVINCIALE DI TRENTO 12-12-2011 n. 15 Promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile per la prevenzione del crimine organizzato:

Iniziative culturali e formative anche in collaborazione con associazioni del terzo settore (art. 2-4); Interventi contro il fenomeno dell’usura (art. 6); Contributi per recupero beni confiscati (art. 7); Contributi per vittime criminalità (art. 8); Giornata della memoria (art. 9); Partecipazione ad Avviso pubblico (art. 10); Relazione annuale della Giunta (art. 11)

Umbria

LEGGE 19-10-2012 n. 16 (e successive modifiche di cui alla legge n. 15 del 2016) Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore del contrasto e prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile:

Interventi vari anche in collaborazione con associazioni di volontariato (artt. 2-4); Attività di monitoraggio affidata al Comitato tecnico-scientifico per la sicurezza e la vivibilità di cui all’articolo 11 della legge regionale n. 13/2008 (art. 6); Creazione di un Osservatorio per lo studio e la raccolta di dati sui fenomeni correlati al crimine organizzato e mafioso (art. 6 bis); Contributi a vittime dei reati (art. 10); Costituzione parte civile; Centro di documentazione (art.11)

Valle d'Aosta

Legge regionale 29-3-2010 n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza)

Prevede iniziative di contrasto della criminalità e per l’affermazione della legalità (artt. 2-3); Conferenza sulla legalità (art. 4); Finanziamenti per recupero beni confiscati (art. 5-7); Stanziamento di 300.000 euro annui (art. 8).

Veneto

LEGGE REGIONALE n. 48 del 2012. Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile (in particolare art. 12)

Codice di legalità e trasparenza per i consiglieri regionali (art. 3), approvato con regolamento regionale n. 2 del 2015.

Protocolli e accordi con altre amministrazioni ed enti pubblici per il monitoraggio dei fenomeni (art. 4) e per specifici interventi nel campo ambientale (art. 7) e della educazione alla legalità (artt. 8 e 9)

Contributi ad associazioni di volontariato ed enti di promozione sociale per progetti di educazione alla legalità e contrasto alla criminalità, secondo criteri direttivi stabiliti dalla Giunta regionale (art. 5)

Stazione unica appaltante – SUA (art. 6);Interventi specifici per la lotta all’usura (art. 11) e a favore delle vittime della criminalità (art. 14).

Creazione di un fondo di rotazione per l’estinzione di ipoteche e di un fondo di garanzia per favorire l’uso sociale dei beni confiscati (artt. 12 e 13);Osservatorio regionale sulla criminalità, con relazione annuale (art. 15); Giornata della memoria (art. 17)

Partecipazione all’associazione “Avviso pubblico” (art. 18); Adeguamento dell’amministrazione regionale  e previsione di una relazione biennale della Giunta al Consiglio (art. 19).

Con la Delib.G.R. 18-6-2013 n. 1026, si attribuisce all’Unità di Progetto Sicurezza Urbana e Polizia Locale la funzione di coordinamento delle strutture regionali coinvolte

In passato era stata approvata la legge n. 9 del 2002 per interventi in materia di legalità e sicurezza: sui finanziamenti effettuati in base a tale legge cfr. il sito della regione http://www.regione.veneto.it/web/sicurezza-e-polizia-locale/statistiche .

Protocollo di legalità per gli appalti pubblici del 9.1.2012

DGR n. 451 del 04.04.2014: Piano attuativo delle iniziative seminariali e pubblicazioni per favorire la formazione del personale e l’informazione dei cittadini sui temi della prevenzione e del contrasto al crimine organizzato di stampo mafioso.

Con la legge n. 26 del 2014 è stata istituita una banca dati attraverso la quale realizzare un inventario completo e aggiornato dell’offerta dei terreni suscettibili di coltivazione e delle aziende agricole (di proprietà pubblica e privata), tra i quali anche i terreni ed aziende oggetto di provvedimenti di sequestro, e procedere alla loro riassegnazione.

(ultimo aggiornamento dicembre 2018)