Nella seduta del 24 Maggio, la VI Commissione Finanze della Camera, nell’ambito dell’esame della Delega al Governo per la riforma fiscale, nella quale è contenuta anche la delega per il riordino del settore dei giochi, ha audito informalmente il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse. Qui il video.
Di seguito una sintesi del suo intervento sui profili attinenti al gioco.
La delega è un’importante occasione legislativa per affrontare temi complessi, in particolare per riordinare il settore dei giochi (non solo per quanto concerne gli aspetti fiscali, ma anche per le attività amministrative, regolatorie, socio-sanitarie e di contrasto alla criminalità). Si conferma nella delega il modello di coesistenza di regime concessorio e di regime autorizzatorio, indispensabile per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza. Tale modello costituisce un forte presidio contro le attività delle organizzazioni criminali (es. riciclaggio), e risulta funzionale per garantire una corretta riscossione delle entrate tributarie ed erariali derivanti dai giochi. La funzionalità del sistema regolatorio scelto è confermata dal fatto che il modello italiano è ormai un punto di riferimento internazionale.
La riserva statale in materia di giochi è basata su questi principi: buona fede e tutela dell’ordine pubblico, protezione dei soggetti più deboli (es. minori), controllo sulla diffusione dei prodotti di gioco e sulla corretta gestione della fiscalità. A tale riguardo, è bene sottolineare che qualsiasi deregolamentazione determinerebbe un vulnus nel conseguimento di tali finalità. Serve una compiuta regolamentazione pubblica sull’affidamento delle attività di gioco ai privati (con modalità che consentano il controllo) e sulla selezione degli operatori mediante procedue ad evidenza pubblica.
I criteri della delega sono finalizzati a garantire una piena tutela dei soggetti vulnerabili, mediante misure tecniche e normative, e a prevenire l’insorgere di disturbi da gioco d’azzardo e il gioco minorile.
In particolare, sono previsti la diminuzione dei limiti di giocata e di vincita, l’obbligo di formazione per i gestori, il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, la regolamentazione delle caratteristiche dei luoghi di gioco, la certificazione di ogni apparecchio, il miglioramento tecnologico, e altre misure.
Il primo obiettivo della delega è dunque quello di assicurare la riduzione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo patologico attraverso alcune specifiche misure, alcune delle quali possono essere senz’altro perseguite senza il rischio di alcun significativo riflesso sulle ingenti entrate erariali. Peraltro, l’ADM si è già privata, sin dal 2019, sospendendo l’accettazione delle scommesse sulle competizioni riservate esclusivamente ai minori d’età.
Importante risulta, inoltre, l’obbligo formativo per tutti gli esercenti le attività di gioco, un obbligo che era già stato imposto dall’Agenzia mediante specifiche previsioni convenzionali, ma che deve essere comunque rafforzato.
Uno dei punti cruciali della delega è l’introduzione di una disciplina di concertazione tra Stato, Regioni ed Enti Locali in ordine alla chiarificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco, con il riordino delle reti di raccolta. Dovranno essere garantite forme di partecipazione dei Comuni alla pianificazione e all’autorizzazione dell’offerta fisica di gioco, che tenga conto di parametri di distanza dai luoghi definiti sensibili (es. scuole, chiese, ecc) determinati a livello nazionale. Questo intervento, qualora correttamente perseguito, consentirà di sciogliere un nodo che grava sulla certezza dei luoghi ove poter collocare il gioco legale. È imprescindibile riattivare la Conferenza Unificata per la predisposizione di un nuovo piano di distribuzione dei punti di gioco che preveda un sistema unico di dislocazione dei punti di gioco stessi e l’individuazione di criteri di distanza uniformi. A tale proposito, si sottolinea che l’effetto espulsivo conseguente all’introduzione dei limiti di distanza ha comportato di fatto in molti casi la sostituzione dell’offerta di gioco legale controllato con forme di raccolta illecita ovvero con forme che utilizzano in maniera illecita il canale online.
La delega prevede inoltre il contrasto alle organizzazioni criminali mediante il rafforzamento della disciplina sulla trasparenza e dei requisiti di onorabilità degli operatori di gioco. Tale finalità di indubbia importanza è stata sottolineata anche dalla Commissione Antimafia.
È stata ricordata l’importanza dell’istituzione del Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale la sicurezza del gioco e la tutela dei minori, che sovrintende alla definizione di strategie, indirizzi, piani di intervento sul territorio nazionale per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori.
È stato sottolineato lo storico protocollo d’intesa tra ADM e GDF che prevede un coordinamento tra gli uffici e i reparti territoriali dipendenti anche attraverso riunioni periodiche a livello regionale e provinciale; il coordinamento è volto alla definizione delle rispettive priorità operative nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità istituzionali.
Sul tema della trasparenza, oltre alle previsioni della delega, il Direttore ha ricordato il cd. Libro Blu di ADM che già riporta ogni anno la sintesi dei risultati conseguiti nel settore del gioco.